Valdastico, lo scontro diventa elettorale
La Valdastico (nella foto un rendering del progetto autostradale fra Veneto e Trentino) irrompe nelle politiche 2013. È bastato che Lorenzo Dellai dichiarasse che «sulla Pirubi il vincolo dell'intesa con la Provincia non è insuperabile», per gettare benzina sul fuoco di una campagna elettorale già incandescente. L'ex governatore del Trentino intendeva dire che, in base all'attuale normativa, se lo Stato vuole realizzarla può farlo quando vuole, anche con il parere contrario di Trento e Bolzano. Le sue parole hanno aperto un grande dibattito, alimentato soprattutto dall'intervento di alcuni dei candidati alle prossime votazioni
La Valdastico (nella foto un rendering del progetto autostradale fra Veneto e Trentino) irrompe nelle politiche 2013. È bastato che Lorenzo Dellai dichiarasse che «sulla Pirubi il vincolo dell'intesa con la Provincia non è insuperabile», per gettare benzina sul fuoco di una campagna elettorale già incandescente. L'ex governatore del Trentino intendeva dire che, in base all'attuale normativa, se lo Stato vuole realizzarla può farlo quando vuole, anche con il parere contrario di Trento e Bolzano. Le sue parole hanno aperto un grande dibattito, alimentato soprattutto dall'intervento di alcuni dei candidati alle prossime votazioni.
Secondo Giorgio Leonardi , si presenta con il Pdl al Senato nel Collegio di Rovereto, zona che segue con interesse gli sviluppi della "telenovela" Valdastico, visto che nei progetti lo sbocco di questa strada in territorio trentino è previsto nei pressi di Besenello, l'ex governatore della Provincia «ha dimostrato di essere un opportunista disposto a qualunque cosa pur di portare privilegi a sé stesso». Il segretario provinciale del Popolo della Libertà è inarrestabile: «Fino a un mese fa ripeteva che la nostra regione aveva il diritto di veto finale, ora ci ha ripensato. Come mai? La necessità di dover allinearsi al suo capo, quel Monti che vuole ridimensionare le autonomie?». Sul problema dell'intasamento della Ss47 e della «pessima» viabilità della Vallagarina afferma: «È urgente un ripensamento del sistema strade tra Veneto, Trentino e Alto Adige. Valorizziamo l'A22. Perché non ci inventiamo un modo per spingere i veicoli pesanti a preferirla alle nostre provinciali e statali, introducendo magari pass gratuiti e scontati per gli autotrasportatori che la prendono per portare materiale alle aziende locali?».
Giorgio Tonini (candidato al Senato in Valsugana per la coalizione di centrosinistra) prima difende Lorenzo Dellai - «sotto il profilo costituzionale è ineccepibile. Lo Stato in tale ambito può muoversi senza vincoli. Ciò non toglie che la voce di un territorio pesi» -, successivamente ribadisce le proprie perplessità verso la Pirubi: «Meglio il potenziamento della ferrovia e la messa in sicurezza della Ss47. Consiglio, però, per non subire imposizioni, di sederci intorno ad un tavolo con i veneti e di trovare soluzioni in grado di soddisfare sia noi sia loro».
Sono concetti condivisi da Vittorio Fravezzi (candidato al Senato per il centrosinistra nel Collegio di Rovereto): «La mia coalizione è contraria alla Valdastico. Investiamo sui treni. Con Vicenza e Treviso bisognerà confrontarsi, lo scontro frontale non porta a nulla di buono».
Andreas Perugini (candidato del M5S al Senato in Valsugana) è ironico: «Difficile comprendere ciò che ha in mente Dellai. Stop alle grandi opere, foraggiano sempre i soliti noti». Per Stefano Valle (candidato al Senato in Valsugana per Fare per Fermare il Declino) la «moltiplicazione» delle arterie che dal Veneto vengono nella nostra terra, deve spingere la prossima giunta ad avvallare la Valdastico: «Rilancerebbe il nordest. Mi sfuggono le ragioni di chi la contrasta». Luigi Casanova (candidato al Senato in Valsugana con la lista Ingroia) è sintentico: «La Pirubi non arriverà mai. Ci sarebbe una rivolta popolare. L'uscita di chi ci ha governato per 14 anni? Il personaggio si conosce». Per la Lega Nord, la Valdastico è fondamentale.
Sergio Divina (candidato al Senato del Carroccio in Valsugana): «Ci si rende conto o no che tra poco il traffico sulla Ss47 passerà dai 13mila veicoli al giorno ai 35mila? Patetico continuare a raccontare la storia della ferrovia». Chiude con una battuta: «Fa piacere il ravvedimento dell'ex governatore, ma non amo chi cambia opinione a seconda della convenienza».
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