Commissioni, Panizza vuole cultura o Ue
Mentre Lorenzo Dellai - che ha seguito a ruota Vittorio Fravezzi, vicecapogruppo delle Autonomie a Palazzo Madama - ha già ricevuto una nomina, il resto della pattuglia di parlamentari trentini a Roma, è in attesa di capire come si struttureranno le «gerarchie» di palazzo. E come verranno organizzati i lavori che - quotidianamente, o quasi, diciamo - avranno il loro cuore pulsante nelle commissioni
Mentre Lorenzo Dellai - che ha seguito a ruota Vittorio Fravezzi, vicecapogruppo delle Autonomie a Palazzo Madama - ha già ricevuto una nomina, il resto della pattuglia di parlamentari trentini a Roma, è in attesa di capire come si struttureranno le «gerarchie» di palazzo. E come verranno organizzati i lavori che - quotidianamente, o quasi, diciamo - avranno il loro cuore pulsante nelle commissioni. Quattordici, quelle permanenti al Senato, altrettante alla Camera.
«Sarà un argomento di cui si parlerà nei prossimi giorni, speriamo la settimana prossima - spiega Fravezzi - e comunque nei dettagli tutto sarà deciso all'interno del gruppo. Quindi per ora preferisco non dire nulla, neppure sugli ambiti nei quali preferirei operare, anche se provenendo dall'esperienza di amministratore, l'attenzione agli enti locali e alle risorse a loro destinate non può non appassionarmi».
«Noi ci siamo, la pattuglia del nostro gruppo delle Autonomie è folta e forte - spiega il senatore Franco Panizza - e credo che lo spazio nelle Commissioni lo avremo. Io per quelli che sono sempre stati i miei ambiti di competenza preferirei poter essere destinato alla cultura, o all'agricoltura, o a quella con i rapporti con l'Unione europea. Alla commissione Affari costituzionali avremo Francesco Palermo, che in materia è senza dubbio competente».
Non si fa molte illusioni il senatore leghista Sergio Divina, fresco vice del capogruppo del Carroccio al Senato Massimo Bitonci : «Non posso esprimere preferenze: siamo molti meno della scorsa legislatura e se arriverà qualche incarico lo accetteremo come una felice sorpresa. Certo non mi spiacerebbe continuare il mio lavoro in una commissione di controllo, come fatto negli ultimi anni. Ad ogni modo credo che prima che si arrivi alla definizione della composizione delle commissioni passerà ancora parecchio tempo. Solitamente vengono composte cercando equilibri tra forze di maggioranza e opposizione, anche perché la presidenza di alcune di esse deve andare a esponenti della minoranza. Ma qui credo che prima di tutto sia necessario capire quale sono le forze di maggioranza e quali quelle di opposizione. Solo poi si potrà parlare della formazione delle commissioni».
Le. Po.