Cancellato il reato di clandestinità. Nel decreto anche la messa in prova
Alla fine, le forze politiche dicono sì alla mediazione del governo sull'abrogazione del reato di clandestinità e il ddl sulla messa alla prova passa al Senato con 195 voti a favore, 15 contrari e 36 astenuti. La Lega, che la scorsa settimana era arrivata ad «occupare» gli uffici della presidenza del Senato per protestare contro il non rinvio del testo, sbandiera in aula mega-striscioni con scritte tipo «No allo svuota-carceri» e «Clandestinità è reato». E spara a zero contro il progetto di legge. Ma è la sola a dire no
Alla fine, le forze politiche dicono sì alla mediazione del governo sull'abrogazione del reato di clandestinità e il ddl sulla messa alla prova passa al Senato con 195 voti a favore, 15 contrari e 36 astenuti. La Lega, che la scorsa settimana era arrivata ad «occupare» gli uffici della presidenza del Senato per protestare contro il non rinvio del testo, sbandiera in aula mega-striscioni con scritte tipo «No allo svuota-carceri» e «Clandestinità è reato». E spara a zero contro il progetto di legge. Ma è la sola a dire no. Il resto del centrodestra preferisce astenersi. Ad eccezione del presidente della commissione Giustizia, Francesco Nitto Palma, che invece dice «si» al ddl che recepisce gran parte delle sue proposte anche in tema di processi agli irreperibili.
In un provvedimento così complesso e articolato in cui, tra l'altro, si dà la delega al governo a ridisegnare l'intero sistema delle pene in Italia e si istituisce anche per gli adulti l'istituto della messa alla prova, è la norma che abroga il reato di immigrazione clandestina (introdotta a ottobre dal M5S in commissione Giustizia del Senato) a tener banco. Quella dell'immigrazione, infatti, è materia sensibile, su cui è più facile appuntare bandierine politiche e fare propaganda.