Nodo preferenze, maggioranza sul filo
Un'altra giornata di fibrillazione sulla legge elettorale per la maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. Al centro del contrasto ci sono le preferenze: che Angelino Alfano, vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra, ha chiesto a gran voce con riferimento a Matteo Renzi e a Forza Italia. Il segretario del Pd ha ribattuto, un po' scocciato, che è contrario «ai conservatori che vogliono la palude», vedendo nei tentativi di smontare l'Italicum
Un'altra giornata di fibrillazione sulla legge elettorale per la maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. Al centro del contrasto ci sono le preferenze: che Angelino Alfano, vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra, ha chiesto a gran voce con riferimento a Matteo Renzi e a Forza Italia. Il segretario del Pd ha ribattuto, un po' scocciato, che è contrario «ai conservatori che vogliono la palude», vedendo nei tentativi di smontare l'Italicum, il progetto di riforme elettorali e costituzionali da lui presentato, lo strumento per mandare tutto a monte.
Ma le reazioni alle parole di Alfano sono arrivate anche dagli ex amici di Forza Italia. Con Renato Brunetta che ha detto di non aver «mai sentito Alfano" parlare di preferenze «prima degli ultimi due mesi, è un amore improvviso sia suo che di Quagliariello».
Insomma, la riforma elettorale e istituzionale (assieme al nuovo sistema di voto si intende eliminare anche il bicameralismo e ridurre i costi della politica di circa un miliardo di euro annui) entra nella sua settimana probabilmente decisiva. Entro oggi, infatti, vanno depositati gli emendamenti al testo base della riforma approvato solo venerdì scorso.
E su questo fronte, quello delle modifiche alla legge, sia il Pd sia Forza Italia ieri sera hanno aperto una porta.
Il gruppo del Pd in commissione affari costituzionali ha tenuto in serata una riunione dalla quale è arrivata la rassicurazione di voler fare una sintesi tra gli emendamenti proposti per arrivare a votare «in modo compatto in aula e in Commissione» come ha spiegato la renziana Maria Elena Boschi.
Ma anche da parte del partito di Silvio Berlusconi è arrivata una volontà identica. «Stiamo lavorando per mettere a punto» gli emendamenti di Forza Italia alla legge elettorale ha detto Denis Verdini al termine di una riunione con Brunetta e altri colleghi della Camera. Dentro la «struttura» dell'Italicum, su cui c'è l'accordo politico, «ci sono cose modificabili». Tra queste però, non c'è il no alle preferenze. «Ci sono le liste corte, non c'è spazio» ha aggiunto Verdini. Oggi, comunque, ci sarà una riunione del gruppo di Fi alla Camera per decidere su eventuali proposte di modifica.
E mentre Scelta Civica propone collegi uninominali e primarie obbligatorie, Renzi torna a chiedere uno sforzo per votare la riforma. «Facciamo chiarezza - dice Renzi - In questi giorni tanti parlano di strani accordi. L'accordo che prende il nome Italicum è il frutto delle primarie del Pd dell'8 dicembre. E dopo appena un mese è già avviato in Parlamento. Finalmente la politica decide».