Argomento: letta
Dellai in lizza per un posto di ministro
Non è riuscito ad entrare nel governo dell'amico Enrico Letta, ma potrebbe essere scelto - a sorpresa - in quello del segretario del Pd, Matteo Renzi. Il nome dell'ex governatore Lorenzo Dellai, oggi capogruppo dei «Popolari Per l'Italia» alla Camera, è tra quelli che Renzi potrebbe prendere in considerazione proprio per il posto considerato più delicato per la nostra autonomia speciale, quello di ministro agli Affari regionaliDellai dopo l'incontro con Napolitano (video)
Rossi ha incontrato Renzi: «Sono soddisfatto»
Matteo Renzi ha ricevuto oggi intorno alle 15 una delegazione Patt/Svp. Ugo Rossi si è detto soddisfatto del dialogo. "Siamo venuti qui soprattutto per ascoltare e anche per manifestare la nostra disponibilità ad essere d'aiuto. Le Province di Trento e Bolzano l'hanno già fatto a partire dal 2009 con un accordo siglato con lo Stato che prevedeva un rientro di risorse per contribuire al risanamento della finanza pubblica nazionale. Abbiamo anche detto a Renzi che siamo disponibili a mettere a disposizione del Paese qualche buona pratica amministrativa che i nostri territori hanno sperimentato Il blog di MichelettoFravezzi: difendere le Autonomie (video)Parte il toto-ministriChe Dio ce la mandi buona (Giovanetti) Elisa Filippi promuove Renzi Scalfi e Robol contro Renzi
Nulla di fatto Letta-Renzi: posizioni restano distanti
E' durato circa un'ora l'incontro tra il premier Enrico Letta e il segretario del Pd, Matteo Renzi, a Palazzo Chigi. Dopo l'incontro ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. "Leggo tante ricostruzioni sul governo. Quello che devo dire, lo dirò mercoledì alle 15 in direzione. In streaming, a viso aperto". Così Matteo Renzi su twitter dopo il faccia a faccia con il premier Enrico Letta Discutine sul blog di Paolo MichelettoVota il nostro sondaggio
Fra Letta e Renzi è scontro finale
Il sentiero di Enrico Letta si fa stretto. La «staffetta» al governo Letta-Renzi, dopo la cena di lunedì al Quirinale del segretario Pd, è un'ipotesi che va rafforzandosi ed il redde rationem si sposta nella direzione Pd cruciale anticipata a giovedì dal segretario. Sono in tanti ora a chiedere, nel Pd e in Scelta Civica, che il premier lasci e si apra una nuova fase con Renzi a Palazzo Chigi. Ma Letta non molla e rilancia, sale a sua volta al Colle a dire a Giorgio Napolitano che lui non si dimette e punta ad andare avanti con la fiducia del Parlamento
Governo, voto segreto sul conflitto d'interessi
Ci sono due insidie per la legislatura. La prima è rappresentata dal voto segreto sul conflitto d'interessi, formula esplosiva che insidia la nuova legge elettorale. L'altra è il tira e molla continuo esercitato da Matteo Renzi su Enrico Letta: una corda che rischia di rompersi, mandando tutto all'aria, con un ritorno al voto anticipato e forse prematuro anche rispetto alle riforme in campo. Ma la prima mina che la prossima settimana nell'Aula della Camera rischia di far saltare insieme l'Italicum e forse, chissà, anche la legislatura si chiama conflitto d'interessi
«Italicum incostituzionale ma Napolitano lo firmerà»
"Il Pregiudicatellum è ancora più incostituzionale del Porcellum. Non dovrebbe essere quindi firmato dal presidente della Repubblica che è garante della Costituzione, ma con tutta probabilità firmerà alla veloce. Scommettiamo?". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog in merito alla riforma della legge elettorale in un post dal titolo "Verdini, chi?". Il Parlamento è espropriato del suo ruolo e nessuno fiata, né Grasso, né la Boldrini. Il Parlamento può solo ratificare il testo di un pregiudicato. Mai, dall'Unità d'Italia, siamo scesi così in basso", conclude
Nodo preferenze, maggioranza sul filo
Un'altra giornata di fibrillazione sulla legge elettorale per la maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. Al centro del contrasto ci sono le preferenze: che Angelino Alfano, vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra, ha chiesto a gran voce con riferimento a Matteo Renzi e a Forza Italia. Il segretario del Pd ha ribattuto, un po' scocciato, che è contrario «ai conservatori che vogliono la palude», vedendo nei tentativi di smontare l'Italicum