Bocciate le preferenze, non passano per 35 voti

È stato bocciato per soli 35 voti l'emendamento sulle preferenze che avrebbe fatto saltare l'accordo sull'Italicum. Al termine della votazione a scrutinio segreto, il tabellone dell'Aula della Camera segna infatti 299 no, contro 264 sì. Una maggioranza esigua, dunque, tiene in piedi il patto Pd-FI: appena sei voti in più di quanti sulla carta vanterebbe il solo gruppo del Partito democratico. In tutto Pd e FI potevano raggiungere 360 voti: tra assenze e 'franchi tiratori', se ne contano 61 in meno

l'Adige

Nodo preferenze, maggioranza sul filo

Un'altra giornata di fibrillazione sulla legge elettorale per la maggioranza che sostiene il governo di Enrico Letta. Al centro del contrasto ci sono le preferenze: che Angelino Alfano, vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra, ha chiesto a gran voce con riferimento a Matteo Renzi e a Forza Italia. Il segretario del Pd ha ribattuto, un po' scocciato, che è contrario «ai conservatori che vogliono la palude», vedendo nei tentativi di smontare l'Italicum