Ucraina sul filo Merkel e Putin: «Resti unita»

Sull'Ucraina che si è liberata di Viktor Ianukovich e ha riportato in auge Iulia Timoshenko, si profila l'ombra della disgregazione in due di un territorio dove si confrontano le due anime del Paese, quella russofona e quella filo occidentale. Molto dipenderà dall'azione della Russia

Sull'Ucraina che si è liberata di Viktor Ianukovich e ha riportato in auge Iulia Timoshenko, si profila l'ombra della disgregazione in due di un territorio dove si confrontano le due anime del Paese, quella russofona e quella filo occidentale. Molto dipenderà dall'azione della Russia.
In questi ultimi giorni Vladimir Putin non ha proferito verbo, ma è rimasto incollato al telefono con molti leader, da Obama alla Merkel, che ha sentito anche ieri. «I due responsabili politici sono d'accordo sul fatto che l'Ucraina si debba dotare rapidamente di un governo in grado di agire e che l'integrità del Paese debba essere preservata», insieme alla stabilità, ha fatto sapere la cancelleria tedesca. Un invito che la Merkel ha girato alla stessa Timoshenko. Ed è sulla ex pasionaria della rivoluzione arancione, che ha detto di non voler essere premier, che potrebbe scommettere lo stesso Putin. In fondo è con lei che nel 2009 fu trovato l'accordo sul gas, quello che poi portò Iulia in galera. Il nodo dell'integrità territoriale è quello che più preoccupa anche Putin, insieme all'effetto domino su altre ex repubbliche ex sovietiche, compresa la Russia. E lo scenario di un intervento militare russo per ora sembra una fantasia da Risiko. E da Washington il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa Susan Rice ha definito «un grave errore» l'ipotesi di un'azione di forza russa in Ucraina.
Il Cremlino per ora sta alla finestra dopo lo smacco di aver puntato su un cavallo inaffidabile come Ianukovich (che starebbe tentando di fuggire in Russia). Di armi per mettere i bastoni tra le ruote alla futura leader ucraina ovviamente Mosca ne ha in abbondanza: il gas, il congelamento del prestito di 15 miliardi di dollari, soffiare sul fuoco del separatismo della Crimea, dove ieri 2.000 persone sono scese in piazza per denunciare «la presa del potere dei fascisti a Kiev». Ma sarebbe un gioco pericoloso, con il rischio di mettere a repentaglio interessi economici (investimenti miliardari), energetici (il metano all'Europa) e militari (la base a Sebastopoli). Per questo l'ipotesi di avere un interlocutore come Iulia non dispiacerebbe a Putin.
Intanto in Ucraina si profila entro domani la formazione di un governo di unità nazionale, mentre oggi arriverà il ministro degli esteri Ue Catherine Ashton a Kiev.

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