Grillo condannato a quattro mesi
È forse il momento più difficile per il M5S da quando, lo scorso anno, è entrato in Parlamento. Il dissenso culminato con le espulsioni dei quattro senatori «dissidenti»; la condanna di ieri a quattro mesi nei confronti di Beppe Grillo per aver violato i sigilli giudiziari di una baita no-Tav nei pressi del cantiere di Chiominto in Piemonte; infine, lo scontro violentissimo con Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che con il suo successo inatteso aveva dato il via alla valanga cinque stelle
ROMA - È forse il momento più difficile per il M5S da quando, lo scorso anno, è entrato in Parlamento. Il dissenso culminato con le espulsioni dei quattro senatori «dissidenti»; la condanna di ieri a quattro mesi nei confronti di Beppe Grillo per aver violato i sigilli giudiziari di una baita no-Tav nei pressi del cantiere di Chiominto in Piemonte; infine, lo scontro violentissimo con Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma che con il suo successo inatteso aveva dato il via alla valanga cinque stelle.
Al leader M5S non è piaciuta l'ultima iniziativa autonoma del suo ex pupillo: l'incontro con i sindaci ed i candidati sindaci M5S organizzato a marzo dallo stesso Pizzarotti ma «in alcun modo concordato con lo staff», nè con lo stesso ex comico genovese che, pertanto, lo ha scomunicato su twitter.
Sono parole di fuoco alle quali il sindaco parmigiano ha replicato a stretto giro: l'incontro «è stato organizzato come quello dello scorso anno. Se fare rete non va bene, fate voi». Sullo sfondo le difficoltà del movimento nell'organizzazione delle liste per le prossime amministrative ed europee.
È una guerra su più fronti. L'ultimo è quello giudiziario, sempre più ampio visto che Grillo è indagato anche per «istigazione di militari a disobbedire alle leggi» dopo un suo articolo sul web con il quale invitava polizia e carabinieri a togliersi i caschi nel corso delle manifestazioni dei Forconi.
In realtà, il leader 5S non sembra preoccuparsi molto delle accuse giudiziarie nei suoi confronti. Anzi, le sfrutta per «attaccare il sistema». «Oggi mi hanno condannato a 4 mesi in primo grado ma non mi arrendo. La vostra solidarietà è un grande aiuto», scrive in un tweet che chiude con il tradizionale «#vinciamo noi».
Per rendere ancora più esplicito il concetto, Grillo pubblica: «per me i quattro mesi sono una medaglia al valore civile».