Festa delle donne tra violenze e femminicidi
Il 2013, purtroppo, ha segnato un incremento dei femminicidi rispetto agli anni precedenti, con 134 donne uccise. La media annuale per i 9 anni in cui sono stati condotte le indagini, segna 116 casi per anno. Nel 2013 restano confermati i dati dei femminicidi risultanti dalle indagini degli anni precedenti: riguardano per lo più donne italiane (70%), sono commessi da uomini italiani (70%), interessano tutte le fasce di età pur se si riporta quest'anno una incidenza maggiore nella fascia di età tra i 36 e i 45 anni, mentre l'anno scorso si registrava nella fascia 46-60
ROMA - Non solo Festa, purtroppo, ma anche dolorosa riflessione. Perciò, «Diciamo basta alla violenza e ai diritti negati» sarà il filo conduttore della cerimonia in programma al Quirinale per la Giornata internazionale della donna. Al centro dell'incontro, sia le azioni per contrastare le persistenti condizioni di oppressione femminile nel mondo, sia alcune delle conquiste raggiunte nella prima parte del 2014.
Giorgio Napolitano conferirà a Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato, il titolo di Cavaliere al merito della Repubblica. E il Comune di Milano dedicherà alla ventinovenne dominicana Libanny Mejia Lopez e al suo bambino, ferocemente uccisi dentro le mura di casa, la giornata. Che sarà celebrata in tutta Italia con molte manifestazioni e momenti di riflessione.
Anche perché il 2013, purtroppo, ha segnato un incremento dei femminicidi rispetto agli anni precedenti, con 134 donne uccise. Lo attesta la Casa delle donne di Bologna, che ha reso pubblica l'8/a indagine sul femmicidio in Italia nel 2013. La media annuale per i 9 anni in cui sono stati condotte le indagini, segna 116 casi per anno. Nel 2013 restano confermati i dati dei femminicidi risultanti dalle indagini degli anni precedenti: riguardano per lo più donne italiane (70%), sono commessi da uomini italiani (70%), interessano tutte le fasce di età pur se si riporta quest'anno una incidenza maggiore nella fascia di età tra i 36 e i 45 anni, mentre l'anno scorso si registrava nella fascia 46-60.
«Trovano origine - spiega la Casa delle Donne - nella relazione di genere, posto che nel 58% dei casi l'autore è stato il partner attuale o ex della donna». Gli elementi di differenziazione rispetto agli anni precedenti riguardano la distribuzione territoriale dei femminicidi: la loro incidenza cala al Nord e aumenta al Sud e al Centro. In Emilia-Romagna in particolare i casi diminuiscono della metà in valore assoluto (da 15 del 2012 a 8), mentre resta stabile il numero delle prostitute uccise (13).
I tentati femminicidi sono stati 83. Un dato che però «va ritenuto totalmente sottostimato perché la stampa non riporta tutti i casi realmente accaduti e per avere la reale dimensione del fenomeno sarebbe necessario avere a disposizione i dati provenienti dalle Questure. L'elevato numero di casi di violenza gravissima ci porta a considerare quanto la violenza maschile sia diffusa e pericolosa per la vita delle donne. E quando tende ad aumentare di frequenza e di quantità, può portare alla morte».
Intanto la serie di femminicidi si allunga: ieri un uomo di 44 anni è stato arrestato con l'accusa di omicidio per la morte della moglie a Giglio di Veroli, nel Frusinate. In seguito a una lite, l'avrebbe spinta facendola cadere sulle scale della loro casa. Lui uomo ha precedenti per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno della moglie, che ieri ha ucciso.
Per una donna di 25 anni di Carovigno (Brindisi), picchiata per 4 anni dal marito di 30, l'incubo invece è finito ieri: un medico ha capito che le sue lesioni non erano accidentali e l'uomo, che la segregava pure in casa, è stato arrestato.