Veneto contro tutti: «Vogliamo l'indipendenza»

Zaia: a volere l'indipendenza del Veneto è soprattutto il "popolo". Il movimento che "da decenni" chiede la separazione netta di Venezia e dintorni dal resto d'Italia non nasce "dalle segreterie di partito", ma dalla società civile, che va "rispettata". Ecco dunque, che oltre a referendum online e gazebo, comincia a muoversi anche la macchina istituzionale I tuoi commenti

zaia.jpgROMA - A volere l'indipendenza del Veneto è soprattutto il "popolo". Il movimento che "da decenni" chiede la separazione netta di Venezia e dintorni dal resto d'Italia non nasce "dalle segreterie di partito", ma dalla società civile, che va "rispettata". Ecco dunque, che oltre a referendum online e gazebo, comincia a muoversi anche la macchina istituzionale: "C'è una legge in discussione al Consiglio regionale per l'indizione di un referendum consultivo: ci stiamo impegnando per portarla avanti e votarla e diversi consiglieri trasversali si dicono disponibili ad approvarla".

 

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, parla di indipendenza "totale" per la sua Regione. L'occasione è un incontro con i giornalisti della stampa estera a Roma. Preferisce non fare paragoni tra il caso della Crimea ("non conosco bene la situazione, dovrei approfondire") e il Veneto, ma "prende atto del loro referendum" e sottolinea che "nel momento in cui un movimento avviene nell'alveo della democrazia, rispettando le regole e i cittadini" è positivo.  

 

Zaia guarda agli esempi di Scozia e Catalogna. "Il movimento indipendentista del Veneto - assicura - è trasversale, va al di là delle classi sociali". Non è neanche un movimento di destra, sottolinea Zaia, perchè ci sono persone "di sinistra" che lo sostengono. 

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