Forza Italia: Berlusconi non è più «cavaliere»
Prima ex premier, ora anche ex Cavaliere. Dopo la conferma dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni, arrivata martedì dalla Cassazione, Silvio Berlusconi gioca d'anticipo e con una lettera inviata alla Federazione dei Cavalieri del Lavoro annuncia l'autosospensione dall'incarico. Berlusconi è «amareggiato», spiega il suo consigliere Giovanni Toti, ma per nulla pronto a farsi da parte. Ecco perché, appena rientrato a Roma, decide di convocare un vertice con lo stato maggiore del partito per parlare delle candidature alle elezioni europee. Per l'ex Cavaliere sarà impossibile mettere il volto sui manifesti di Fi, sarà impossibile persino recarsi a votare
Prima ex premier, ora anche ex Cavaliere. Dopo la conferma dell'interdizione dai pubblici uffici per due anni, arrivata martedì dalla Cassazione, Silvio Berlusconi gioca d'anticipo e con una lettera inviata alla Federazione dei Cavalieri del Lavoro annuncia l'autosospensione dall'incarico.
Berlusconi è «amareggiato», spiega il suo consigliere Giovanni Toti, ma per nulla pronto a farsi da parte. Ecco perché, appena rientrato a Roma, decide di convocare un vertice con lo stato maggiore del partito per parlare delle candidature alle elezioni europee. Per l'ex Cavaliere sarà impossibile mettere il volto sui manifesti di Fi, sarà impossibile persino recarsi a votare. Ma il «marchio di fabbrica Berlusconi» per il partito è essenziale. E allora l'ipotesi, ventilata ma anche smentita ieri, è che una delle due figlie dell'ex premier si metta alla testa delle liste, le trascini, insomma, col nome di papà. Barbara o Marina, dunque, potrebbero «sacrificarsi» per la causa. Un notizia che ciclicamente torna sotto i riflettori, con l'ex premier però pronto a mettere le mani avanti dicendosi contrario all'idea che uno dei suoi familiari scenda in politica: «Verrebbero trattati come me - è il ragionamento fatto - non lo posso permettere».
Nessun problema invece per quanto riguarda il simbolo con il nome «Berlusconi». L'ipotesi che non possa essere presentato non è praticabile. Semmai uno dei punti su cui si ragiona è che la gente possa scrivere sulla lista il nome di Silvio Berlusconi, che non è candidabile, con il rischio di invalidare la scheda: ma anche in questo caso, se molti si sbagliassero, è possibile fare ricorso per evitare che la scheda venga annullata e si perda il voto di lista.
Di carne al fuoco comunque ce n'è parecchia, ma uno dei nodi più delicati pare sia stato sciolto e cioè la possibilità che i parlamentari possano essere candidati nelle liste. Si parla del pugliese Raffaele Fitto al Nord così come di Renato Brunetta nella circoscrizione Nord Est. Casella ancora vuota anche per le Isole mentre sembra certo che al Nord Ovest correrà Giovanni Toti e al Centro il vicepresidente uscente Antonio Tajani. Una decisione che certo solleva qualche malumore tra gli altri parlamentari, che avrebbero voluto correre nelle elezioni di maggio.
Anche la partecipazione che l'anziano leader metterà in campo per le elezioni europee è tutta da decidere: incombe infatti la data del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano deciderà se mandare l'ex cavaliere ai servizi sociali oppure agli arresti domiciliari. Nel partito non si fanno previsioni, anche se prevale il pessimismo, dopo la sentenza della Cassazione.