Elezioni in Francia, trionfano destra e astensione
L'onda del Front National ma soprattutto lo tsunami della destra Ump si abbattono sulla maggioranza di Francois Hollande. La gauche è al tappeto due anni dopo il ritorno all'Eliseo e alla vigilia di elezioni europee che si annunciano proibitive per il governo. La destra chiede un immediato cambiamento di rotta, e già domani ci sarà il rimpasto di governo con il ritorno annunciato di Segolene Royal
L'onda del Front National ma soprattutto lo tsunami della destra Ump si abbattono sulla maggioranza di Francois Hollande. La gauche è al tappeto due anni dopo il ritorno all'Eliseo e alla vigilia di elezioni europee che si annunciano proibitive per il governo. La destra chiede un immediato cambiamento di rotta, e già domani ci sarà il rimpasto di governo con il ritorno annunciato di Segolene Royal.
La netta vittoria di Anne Hidalgo, da stasera la prima sindaco donna di Parigi, ai danni dell'agguerrita avversaria Ump Nathalie Kosciusko-Morizet, le conferme a Strasburgo, Lille (con Martine Aubry, e Digione) non cancellano la sconfitta di dimensioni storiche del Partito socialista e dei suoi alleati. La gauche - in un'elezione segnata da un astensionismo record che sfiora il 40% - subisce una vera e propria disfatta e deve abbandonare storici bastioni come Roubaix, Angers, La Roche-sur-Yon, Nevers, Quimper, Bastia, addirittura Limoges, che aveva un sindaco di sinistra da oltre un secolo, dal 1912.
Il Front National era stato il vincente del primo turno domenica scorsa, il suo grande risultato regge - con la conquista di almeno dieci municipi - ma il volto di Marine Le Pen negli studi delle tv denunciava un po' di delusione: il Front non ha sfondato ad Avignone, dove il mondo della cultura si era sollevato all'ipotesi di una vittoria del Fronte; non ce l'ha fatta nemmeno a Forbach, in Mosella, dove era in corsa il mediatico vicepresidente Florian Philippot, nè a Perpignan, nel sud, dove sperava di vincere Louis Aliot, vicepresidente e compagno della Le Pen.
«Da oggi siamo il terzo grande partito del Paese», ha detto la Le Pen, guardando già alle Europee di maggio, dove alcuni sondaggi danno il Fronte, unico punto di riferimento francese per gli anti-euro, come primo partito.
Il vero vincitore delle amministrative è dunque l'Ump, l'opposizione di destra che sembrava allo sbando, fra un presidente senza carisma come Jean-Francois Copè, un eterno avversario agguerrito come l'ex premier Francois Fillon e l'incombente ma ormai difficile ridiscesa in campo di Nicolas Sarkozy. L'Ump strappa decine e decine di città alla sinistra, ridisegna la cartina dei municipi del Paese e, proprio con Copè, rivendica di essere da stasera «il primo partito di Francia, come numero di voti e come numero di candidati eletti». L'effetto di questa «onda blu» - che sommerge la Francia colorata di rosa - è che Hollande deve «assolutamente cambiare politica», ha aggiunto Copè: «Deve cambiare sul piano fiscale, sulla lotta alla disoccupazione e alla precarietà, la riforma penale e quella dei ritmi scolastici». Praticamente tutto, chiede l'Ump, che adesso sta alla finestra: «Se non ci fosse un rimpasto dopo questo schiaffo - ha osservato Alain Juppè, Ump, rieletto già al primo turno sindaco di Bordeaux - sarebbe un fantastico contro-segnale». Non un socialista ha avuto difficoltà ad ammettere la batosta, nessuno mette in dubbio che si tratti di una bocciatura della politica finora portata avanti da Francois Hollande. Il quale domani annuncerà il rimpasto di governo. Sarà una nottata in trincea per il primo ministro Jean-Marc Ayrault, che non ne vuole sapere di lasciare la carica, tantomeno al nemico giurato Manuel Valls, che si profila come suo probabile successore. Valls, sostengono Ayrault, i Verdi e la sinistra Ps, non ha seguito nel partito, ne rappresenta l'ala destra e liberal, il contrario della svolta a sinistra auspicata. In ogni caso, la linea l'ha dettata Segolene Royal, apparsa stasera in forma smagliante e pronta al rientro al governo. L'ex compagna e madre dei quattro figli di Francois Hollande, personaggio di grande personalità che era mal sopportato dall'ex premiere dame Valerie Trierweiler, sarebbe destinata a un posto di primo piano nel governo.