Alta tensione in Libia: a un passo dalla guerra civile
L'incubo della guerra civile torna a pesare sulla Libia, teatro negli ultimi giorni di un «golpe» di fatto guidato dall'ex generale Khalifa Haftar, che promette di ripulire il Paese dai Fratelli musulmani, definiti un «morbo maligno», e dove gli scontri armati proseguono. La Confraternita non è rimasta con la penna in mano: Haftar «vuole creare un nuovo scenario egiziano», dove i militari hanno deposto i Fratelli Musulmani al potere, ha detto il leader Bashir Al-Kabti
L'incubo della guerra civile torna a pesare sulla Libia, teatro negli ultimi giorni di un «golpe» di fatto guidato dall'ex generale Khalifa Haftar, che promette di ripulire il Paese dai Fratelli musulmani, definiti un «morbo maligno», e dove gli scontri armati proseguono. La Confraternita non è rimasta con la penna in mano: Haftar «vuole creare un nuovo scenario egiziano», dove i militari hanno deposto i Fratelli Musulmani al potere, ha detto il leader Bashir Al-Kabti.
«Ma in Libia non succederà: tutti sono armati. Ogni casa ha almeno un'arma, una mitragliatrice, un Rpg, ogni tipo di arma si può trovare nelle strade», tuona minaccioso Kabti. Una delle tante sigle della galassia di ex ribelli anti-Gheddafi, la Libyan Revolutionaries' Operations Room, definisce Haftar «un perdente» e invita i «veri ribelli (rivoluzionari anti-rais, ndr) alla diserzione».
Le ultime ore sono state segnate da nuovi conflitti a fuoco e attentati, con almeno tre morti: alle prime ore dell'alba, un commando armato ha bersagliato a colpi di razzi la sede dell'Aviazione a Tripoli, dopo che il suo comandante, il capo di Stato Maggiore Jumaa Al Abani, aveva annunciato il sostegno a Haftar. Due le vittime, secondo i testimoni.
Scontri anche alla periferia orientale di Tripoli, a Tajura, crocevia di antiche rivalità tra gheddafiani e ribelli. Un ingegnere cinese è stato invece ucciso a Bengasi da sconosciuti, mentre il comandante della Marina è rimasto illeso dopo un agguato al suo convoglio, sempre a Tripoli. Il militare è stato «ferito leggermente alla testa», come sue due guardie del corpo.
In questo quadro, oggi a Lisbona il ministro Federica Mogherini incontrerà l'omologo Mohamed Abdelaziz: Mogherini ribadirà al collega la preoccupazione per le evoluzioni degli ultimi giorni, dopo lo scambio di fioretto tra il premier Matteo Renzi, che invitava l'Ue a fare di più, e la secca risposta di Bruxelles: «Il nostro ruolo è già molto attivo».
Ma la situazione in Libia resta di estrema volatilità. Anche se Haftar può contare sul sostegno di comandanti e unità di elite sparse nel Paese, dovrà fare i conti con il Libya Shield (lo scudo della Libia), che oggi è probabilmente la milizia più forte, perché raccoglie gruppi legati al mondo islamista e salafita. Shield sarebbe oggi il vero esercito, vicino ai Fratelli Musulmani. E in Libia ci sono 3 gruppi jihadisti filo-al Qaida.