Berlusconi fa chiarezza: «Il capo sono ancora io»

Ad aprire la riunione fiume nella sede del partito è Berlusconi. Stanco della tensione interna tra i dirigenti azzurri, l'ex premier parte subito mettendo in chiaro le cose: io sono il leader. La storia dei miei figli in campo è questione chiusa. Una premessa a cui fa seguito l'analisi della debacle elettorale. «Pensavo di arrivare al 20%» ha ammesso. Unica colpa: «Aver detto che Renzi è simpatico e capace. Non lo rifarò più» I tuoi commenti

berlusconiROMA - Ad aprire la riunione fiume nella sede del partito è Berlusconi. Stanco della tensione interna tra i dirigenti azzurri, l'ex premier parte subito mettendo in chiaro le cose: io sono il leader. La storia dei miei figli in campo è questione chiusa. Una premessa a cui fa seguito l'analisi della debacle elettorale. «Pensavo di arrivare al 20%» ha ammesso. Unica colpa: «Aver detto che Renzi è simpatico e capace. Non lo rifarò più».
 
Certo, l'esito delle europee non lascia indifferente nessuno, ma l'obiettivo della riunione con i coordinatori regionali è quella di «attrezzarsi» per voltare pagina e provare a risalire la china puntando ai prossimi obiettivi. Il primo è lavorare a una coalizione di centrodestra «da fare non subito ma soprattutto non con tutti», e non è un caso che il primo da recuperare sia l'alleato storico e cioè la Lega. Oggi Berlusconi terrà una conferenza stampa con il leader del Carroccio Matteo Salvini per parlare dei referendum leghisti che avranno il sostegno di FI.
 
Già, ma al di là dell'analisi del voto, affidata nel dettaglio a Denis Verdini («i numeri non sono catastrofici e i nostri elettori si astengono ma non tradiscono»), i motivi veri dell'incontro erano altri. Da un lato «battere cassa» sui soldi: «siamo con l'acqua alla gola», dice l'ex Cav a cui fa eco Verdini quantificando in «30 milioni di euro» la cifra per mandare avanti FI, ormai divisa in pro e contro «cerchio magico». E Raffaele Fitto sentenzia: «Facciamo autocritica, non raccontiamoci balle. Basta nomine dall'alto, ma primarie».

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