Putin: «Attenti, abbiamo il nucleare»

Vladimir Putin reagisce a muso duro ai moniti dell'Occidente: paragona i comportamenti delle truppe di Kiev nell'est dell'Ucraina a quelli dei nazisti e avverte l'Alleanza Atlantica che non è il caso di «scherzare con una potenza nucleare» come la Russia. Di fronte alle incursioni militari di Mosca nell'est del Paese, l'Ucraina reagisce intanto rilanciando l'ipotesi di adesione alla Nato: una mossa che inizialmente il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva escluso, ma che ora appare a Kiev come la risposta più adatta all'escalation del conflitto nell'est contro i separatisti filorussi

putinMOSCA - Vladimir Putin reagisce a muso duro ai moniti dell'Occidente: paragona i comportamenti delle truppe di Kiev nell'est dell'Ucraina a quelli dei nazisti e avverte l'Alleanza Atlantica che non è il caso di «scherzare con una potenza nucleare» come la Russia. Di fronte alle incursioni militari di Mosca nell'est del Paese, l'Ucraina reagisce intanto rilanciando l'ipotesi di adesione alla Nato: una mossa che inizialmente il presidente ucraino Petro Poroshenko aveva escluso, ma che ora appare a Kiev come la risposta più adatta all'escalation del conflitto nell'est contro i separatisti filorussi.
 
L'annuncio è stato fatto dal premier Arseni Iatseniuk che ha fatto sapere di «un progetto di legge per annullare lo status di neutralità dai blocchi militari dell'Ucraina e tornare sulla via dell'adesione alla Nato». Una soluzione che il segretario generale uscente, Anders Fogh Rasmussen, commenta così: «Ogni Paese ha diritto di decidere da solo le alleanze». Ma che rappresenterebbe un'ulteriore escalation nella sfida che ormai vede apertamente impegnati, almeno a parole, Occidente e Russia.
Mentre la Nato si dice pronta a dare «pieno sostegno» a Kiev e intima a Mosca di mettere fine alle «azioni militari illegali all'interno dei confini» dell'Ucraina, Putin replica riecheggiando a sua volta i tempi della guerra fredda: la Russia - annuncia - intende rafforzare il suo potenziale nucleare. Lo «zar» precisa che l'obiettivo «non è minacciare qualcuno, bensì sentirsi sicura», ma il tono è duro: Mosca - sottolinea - è una delle maggiori potenze nucleari e «non si tratta di parole, ma della realtà»: quindi, «non è il caso di scherzare con noi».
 
Il presidente russo non sembra voler mollare la presa sull'Ucraina, dove a febbraio è salito al potere sull'onda della rivolta di Maidan un governo filo-occidentale, rivendica il «successo considerevole» dei ribelli sul terreno e invita il mondo a prendere atto «dell'incapacità di Kiev di stabilire l'ordine» nel sud-est russofono sostenendo che bisogna «costringere le autorità ucraine a iniziare dei negoziati» con i filorussi. Putin continua inoltre ad accusare i soldati di Kiev di atrocità contro i civili del sud-est: e in un discorso a un forum giovanile a Seligher, non ha esitato a tracciare un parallelo l'operato dell'esercito ucraino che assedia Donetsk e Lugansk a quello delle truppe naziste «che circondavano le nostre città e sparavano direttamente ai loro abitanti».
 
Violazioni del diritto internazionale sono state riscontrate in effetti da associazioni per i diritti umani da entrambe le parti in conflitto. E se l'esercito di Kiev è accusato di aver usato missili Grad contro i centri abitati, accuse non meno pesanti sono rivolte ai filorussi, compresa quella di torturare i prigionieri. A pagare il prezzo più alto in questa guerra è in ogni modo la popolazione civile: secondo l'Onu sono quasi 2.600 le persone che hanno perso la vita in 5 mesi di scontri, più del doppio della cifra denunciata a fine luglio (1.129). E i caduti tra i militari di Kiev sono quasi 800.

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