In skateboard giù dal passo, allarme per la sicurezza stradale
Si lanciano dal passo Giau (quota 2.233) a rotta di collo sullo skateboard, sorpassano i ciclisti in discesa e sperano di non incrociare qualche automobile che sale. Siamo nel cuore delle Dolomiti, nella vicina provincia di Belluno, sul valico che unisce l'Alto Agordino e Cortina d'Ampezzo: skateboarder esperti affrontano i tornanti a tutta velocità e dietro di loro qualcuno li riprende con una action camera e pubblica il video in rete
Si lanciano dal passo Giau (quota 2.233) a rotta di collo sullo skateboard, sorpassano i ciclisti in discesa e sperano di non incrociare qualche automobile che sale. Siamo nel cuore delle Dolomiti, nella vicina provincia di Belluno, sul valico che unisce l'Alto Agordino e Cortina d'Ampezzo: skateboarder esperti affrontano i tornanti a tutta velocità e dietro di loro qualcuno li riprende con una action camera e pubblica il video in rete.
La performance, che ha avuto come protagonisti due atleti canadesi, potrebbe essere avvenuta nelle prime ore del mattino, stando alla presenza di traffico apparentemente scarsa durante la folle discesa dei due skateboarder.
Si tratta di una pratica ovviamente molto pericolosa, come ha ripetuto nei giorni scorsi il sindaco del comune interessato, Colle Santa Lucia, Oscar Troi: «Si tratta - ha detto - di comportamenti ad alto rischio che rappresentano violazioni del Codice della strada e come tali sono perseguite dalle forze dell'ordine. Però, per evitare che dilaghi questa pratica insana (anche in seguito all'amplificazione sui social network) credo sia necessario che il legislatore valuti un inasprimento delle pene applicabili».
Nei mesi scorsi sono stati intensificati i controlli della polizia lungo quel tratto di strada che peraltro si trova da anni sotto i riflettori e al centro di interventi dissuasivi anche nei riguardi dei motociclisti che affrontano le curve in stile gran premio mettendo a rischio la loro incolumità e quella di chi rispetta le norme (sul versante agordino del Giau sono in funzione anche due autovelox fissi).
Si tratta di una problematica, quella del traffico a motore spesso sguaiato, che riguarda la gran parte dei passi dolomitici.
La vicenda è rimbalzata anche in Parlamento, in seguito all'interessamento di deputati locali, e potrebbe concretarsi una proposta di modifica del Codice della strada, per introdurre un giro di vite sanzionatorio nei riguardi di queste discese pazze, che forse avvengono anche in altri valichi alpini.
C'è da chiedersi, infine, se simili comportamenti non si verifichino anche sul versante trentino dell'arco dolomitico, specie considerando che il passo Giau si trova a breve distanza dal Pordoi dove passa uno dei numerosi valichi di confine fra le province di Trento e di Belluno.
Per aprire anche una prospettiva di dialogo, intanto, nel mondo politico bellunese c'è anche chi ha proposto di organizzare sui passi (ovviamente chiusi al traffico) speciali eventi sportivi dedicati alla discesa in skateboard.
Per parte sua, in questa lettera, il responsabile downhill skateboard della Fihp (Federazione italiana hockey e pattinaggio), Federico Barboni, chiede scusa a nome dei due atleti canadesi protagonisti del video ma rilancia auspicando che si arrivi a un riconoscimento e a una regolamentazione nel Codice della strada di questa pratica la cui promozione, osserva, potrebbe creare opportunità economiche nell'ambito del turismo.