Iraq, un mistero la sorte del capo dell'Isis
È morto veramente sotto un raid Usa il «califfo» dello Stato islamico? Il ministero dell'interno iracheno, secondo quanto riferito dall'agenzia irachena Nina, conferma che è rimasto ferito in un raid aereo nel quale diversi altri leader dell'Isis sono rimasti uccisi, ma il Pentagono non è in grado di confermare la notizia. Il portavoce, il colonnello Steve Warren, ha confermato che un attacco aereo degli Usa a Mosul la scorsa settimana su un convoglio di dieci auto aveva come obiettivo leader islamici, ma non il califfo. Infatti i bombardamenti dove Baghdadi sarebbe rimasto ferito sono stati condotti a Qaim, vicino al confine con la Siria, lontano dunque da Mosul.
Un tweet attribuito al ministro degli esteri iracheno, Ibrahim al Jaafari, afferma che il leader dell'Isis è stato ucciso in un raid aereo ad Al Qaim, nella provincia occidentale di Al Anbar. Tuttavia, tramite un portavoce del ministero contattato telefonicamente dall'Ansa, lo stesso ministero degli esteri smentisce tale dichiarazione comparsa sul microblog.
Sempre via Twitter la smentita da parte dell'Isis. Secondo quanto pubblicato da un account che si presenta come quello di Abu Muhammad al Adnani, portavoce dell'Isis, al Baghdadi sarebbe vivo, anche se nei raid aerei compiuti dalla coalizione guidata dagli Usa tra venerdì e sabato sarebbe rimasto gravemente ferito. Esperti occidentali di terrorismo sottolineano che l'account potrebbe essere falso.
Nei giorni scorsi, si era diffusa la notizia del ferimento di Baghdadi, dopo i raid aerei della coalizione hanno colpito al confine tra Iraq e Siria alcune basi dell'Isis e un convoglio di pick-up.
La versione fornita dal ministero dell'Interno iracheno si differenzia notevolmente da quella data in precedenza da un portavoce del Comando centrale delle forze americane, il colonnello Patrick Ryder. Secondo Ryder, sono stati i jet Usa a compiere un attacco contro un convoglio dell'Isis vicino a Mosul, nel nord dell'Iraq, nel tentativo di uccidere Al Baghdadi. Ma l'ufficiale ha detto di non essere in grado di confermare la presenza del capo dello Stato islamico nello stesso convoglio. Il ministero di Baghdad, invece, afferma che sono stati aerei iracheni a compiere l'attacco in una diversa località, nella regione di Al Qaim, nella provincia occidentale di Al Anbar, ferendo Al Baghdadi e uccidendo diversi suoi collaboratori. Il ministero dell'Interno aggiunge che il califfo dell'Isis è stato trasferito in Siria in una regione sotto il controllo dei suoi miliziani per essere curato. Secondo la stessa fonte, il raid ha colpito una scuola della località di Saada dove Al Baghdadi e altri dirigenti dell'Isis tenevano un incontro con un altro "gruppo terrorista" che aveva deciso di stringere alleanza con lo Stato islamico. Nel bombardamento sarebbero rimasti uccisi o feriti 40 miliziani.
La struttura organizzativa dell'Isis è basata, secondo il sito della mittente al Arabiya, sulla divisione degli incarichi ai leader nelle zone controllate dallo stato islamico in Iraq e Siria. In cima alla struttura c'è ovviamente il 'califfo' Abu Bakr al-Baghdadi, il cui vero nome è Ibrahim Awad al-Badri, e due suoi vice, il primo è responsabile dell'Iraq e il secondo della Siria. Il primo vice di al Baghdadi è un generale di brigata in pensione, l'iracheno Fadel Hayali, mentre Ali Aswad ha in carico la Siria. C'è poi una sorta di parlamento chiamato consiglio della shura e presieduto da un uomo conosciuto col soprannome di Haggi Iman.
Tra i vari responsabili spiccano Taha Abdul Rahim responsabile dello sviluppo dell'organizzazione, Abu Harith capo del consiglio militare, Wael Adel Hussein responsabile della comunicazione, Abu Ali Anbari responsabile sicurezza ed intelligence, Muath Nuri Ali relazioni interne e coordinamento, Auf Afri sopranominato Abu Saja, responsabile dei detenuti, Khairy altaiawim conosciuto come Abu Kifah, responsabile degli attentatori suicidi e Mowaffak Akarmosh, conosciuto come Abu Salah, responsabile della finanza dell'organizzazione. Tutti rispondono direttamente al califfo Baghdadi.