Spagna, gli indignados eurocritici di Podemus in testa nei sondaggi

Verso un possibile terremoto politico in Spagna, dove il nuovo partito di sinistra sale in testa alle intenzioni di voto, come peraltro accade in Grecia con Tsipras e la lista Syriza. [[{"type":"media","view_mode":"media_preview","fid":"134041","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"180","style":"float: right;","width":"180"}}]]

A Madrid nuovi sondaggi di novembre indicano che il principale partito è la forza politica legata al movimento di lotta sociale degli indignados:, che risulta al 27,7% nella rilevazione demoscopica pubblicata dal quotidiano El Pais, che vede questa nuova realtà posizionarsi davanti al partito socialista (26,2%) ai ai Popolari (in picchiata fino al 20,7%, dopo aver ottenuto oltre il 44% alle elezioni del 2011: governare nella crisi può fare molto male al consenso).

L'irrompere sulla scena politica di Podemos, in un quadro di malcontento per i risultati economici e sociali (la disoccupazione è al 24%) dell'azione del governo di centrodestra guidato da Mariano Rajoy, rivoluziona così la scena politica spagnola all'insegna di parole d'ordine che richiamano i temi della giustizia sociale e dell'economia verde e sostenibile.

Il tutto a una anno dalle elezioni generali e sulla scia di una serie di scandali che hanno travolto il sistema politico spagnolo, in particolare il partito di governo, i Popolari, toccati da ultimo da una vicenda riguardante appalti edilizi irregolari.

 

Fra i punti principali del programma di Podemus figurano il controllo pubblico delle banche, l'introduzione di una Tobin tax sulle transazioni finanziarie, l'inasprimento delle pene per i reati fiscali, un tetto massimo alle rate dei mutui, un referendum obbligatorio su tutti i temi importanti, l'introduzione del reddito di cittadinanza.

Dopo le elezioni europee del 2014, dove ha ottenuto l'8% dei consensi, ha deciso di aderire al gruppo parlamentare della Sinistra unitaria europea - Sinistra verde nordica. E le politiche di rigore monetarista attuate dall'Unione europea sono uno dei problemi da superare, secondo Podemo, che oltre a un rinnovamento profondo della classe dirigente ibericachiede una svolta a Bruxelles e l'addio alla moneta unica ritenuta una delle armi in mano alle oligarchie finanziarie.

Secondo alcuni osservatori politici internazionali, ora Podemus rischia una sorta di crisi di crescita e dovrà porre la massima attenzione a profilarsi come forza pragmatica di governo, evitando gli eccessi di populismo e mitigando la centralità a tratti ridondante del suo leader.

 

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