Istat, in forte aumento le truffe e frodi informatiche
Nel 2012, si legge nell'Annuario Istat presentatoi oggi, sono stati 2.818.834 i delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria, il 2% in più dell’anno precedente. Tra le tipologie di delitto, risultano in forte aumento le truffe e frodi informatiche (+10,5%). Incrementi più contenuti si registrano per estorsioni (+6,2%), ricettazione (+5,5%), rapine e furti (+5,1 e 4,1%, rispettivamente). In calo, invece, lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-13,2%), i tentati omicidi (-5,3%) e gli omicidi volontari (-4%).
Nel 2012, i procedimenti civili sopravvenuti in primo grado sono 4.041.919, il 34,1% viene trattato presso l’ufficio del Giudice di pace, il 65% è in carico ai Tribunali e lo 0,9% alle Corti d’appello. Nel primo grado di giudizio, il primato dei procedimenti pendenti a fine anno spetta ai Tribunali (69,2%). Nel 2013 i protesti levati sono 1.234.670 (-12,3% sul 2012) con un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro (3,4 l’anno precedente) e un importo medio unitario di 2.263 euro (2.412 nel 2012). ì
Alla fine del 2013 sono 25.332 le misure alternative alla detenzione in corso (affidamento in prova al servizio sociale, semilibertà, detenzione domiciliare, libertà vigilata, libertà controllata, semidetenzione), in aumento del 10,1% rispetto all’anno precedente. Nel 7,9% dei casi queste misure coinvolgono le donne, nel 16,6% persone straniere e nel 13,1% individui con dipendenza da alcool e droghe. Le misure più utilizzate sono l’affidamento in prova al servizio sociale (43,9%) e la detenzione domiciliare (40,2%).
Nelle strutture penitenziarie si contano 62.536 persone alla fine del 2013, il 4,8% in meno dell’anno precedente. Le donne sono il 4,3%, gli stranieri più di un terzo (34,9%). Lavora poco meno di un detenuto su quattro (23,3%), in massima parte (84,3%) alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria.
Continua a scendere a livello nazionale l’indice di affollamento delle carceri, ovvero il rapporto tra detenuti presenti e posti letto previsti. Nel 2013 si attesta a 131,1 da 139,7 del 2012. La situazione è più critica nel Nord (142,3 detenuti per 100 posti letto), ma anche nel Mezzogiorno e al Centro i valori sono ben lontani da quello ottimale. Tra le regioni i valori oscillano tra 163,4 della Liguria e 78,9 della Sardegna, l’unica regione che ha un tasso di affollamento inferiore a cento.
Nel 2014, tre famiglie su dieci giudicano a rischio criminalità la zona in cui abitano (31% nel 2013). Il rischio è percepito di più in Lombardia (37,2%) e meno nella provincia autonoma di Bolzano (9,1%), unica realtà territoriale dove l’indice si posiziona sotto il 10%.
Il traffico e il parcheggio preoccupano gli italiani più dell’inquinamento. Nella classifica delle preoccupazioni delle famiglie nella zona in cui vivono si colloca infatti al primo posto il traffico (36,9%), poi il parcheggio(35,2%). L’inquinamento dell’aria è al terzo posto.
Al quarto posto viene la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (30,7%), il rumore (30,6%).
In ultima posizione si colloca l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua, che costituisce un problema per l’8,6% delle famiglie ma le differenze sul territorio sono forti: le percentuali più alte si registrano in Calabria (32,1%) e Sicilia (24,1%).