Tassa dimezzata a chi presta la seconda casa ai figli
L'Imis, la nuova tassa sulla casa, da ieri sera è realtà. E, in virtù di una mediazione obbligata tra maggioranza e minoranza, per il sindaco Alessandro Andreatta e la sua giunta, che stavano ultimando il bilancio 2015, si tratta di reperire subito altri 345 mila euro per coprire lo sconto fiscale. Perché chi premierà il proprio figlio con il comodato gratuito della seconda casa alla fine pagherà la metà, ovvero un'aliquota dello 0,465 per mille. Alla fine, insomma, l'hanno spuntata le minoranze anche se l'accordo ha fatto indispettire l'anima sociale del Partito democratico che proprio non ha gradito, come ha spiegato per esempio Paolo Serra in aula, il fatto che «2 mila privilegiati si fanno pagare un conto da oltre 600 mila euro da 90 mila cittadini. È una vergogna, mi rammarica che una città come questa faccia dei privilegi ad una casta».
L'idea di finire fuori tempo massimo, di fronte ad un muro di 400 emendamenti (un ostruzionismo fatto ad arte), ha dunque convinto la maggioranza che guida il Comune di Trento a trovare una sintesi politica e pure pratica sulle tasse legate agli alloggi.
Le opposizioni chiedevano di esentare la seconda casa che i genitori danno in comodato gratuito al figlio; la giunta, invece, ha proposto (e inserito pure le relative entrate a bilancio) una via di mezzo, non il 3,5 per mille ma nemmeno l'8,95: il 6,95. Troppo, per l'aula, che ha deciso di resistere. E, come detto, l'ha spuntata trovando, come si dice, la quadra. Ma la discussione è stata aspra, da una parte e anche dall'altra. Anche se è partita da alcuni accenni inerenti l'Itea o altri paletti fissati e gestiti direttamente dalla Provincia. «L'Itea non è favorita - ha spiegato l'ass. Fabiano Condini - perché la tassa non viene pagata per gli alloggi sociali, è sulla casa non sull'ente. Tant'è che se dei privati costruiscono abitazioni da destinare a canone sociale non pagano l'Imis. E, tra l'altro, l'Itea quando affitta negozi paga e continuerà a pagare le tasse».
Sul tavolo del dibattito, comunque, il piatto forte era proprio l'appartamento regalato ai figli da genitori che l'hanno acquistato dopo anni di risparmi. E a questo si è pure aggiunta la richiesta, che sarà inoltrata alla Provincia ma per la quale il Comune non ha potere decisionale, di esonerare dall'Imis l'anziano che va in casa di riposo e affitta l'alloggio per pagarsi la retta. Il consiglio comunale, sul punto, si è impegnato a fare pressioni su piazza Dante per cambiare le regole.
In maggioranza si è ricordato come chi possiede due case ha capacità contributiva maggiore ed è stato palesato il rischio di meno acquisti di appartamenti da parte dei giovani perché, ottenendo gratuitamente quella dei genitori, non pagherebbero alcuna tassa. Il sindaco ha spiegato poi che «tutto si scontra con il bilancio che è in formazione e con la necessità di sostituire le entrate minori con altre voci, con altre entrate o con minori uscite. Siamo tra i Comuni meno cari d'Italia per le tasse: nel 2015 i trentini pagheranno il 10% in meno nonostante ci siano emergenze sociali e molte famiglie che hanno bisogno di integrare il canone di locazione».
La riunione dei capigruppo ha comunque fatto sintesi, fissando l'aliquota per la casa in comodato gratuito, come detto, al 4,65 per mille. Che significa per la giunta reperire 645 mila euro. «Seppure a fatica riteniamo di potercela fare - ha detto Andreatta - senza toccare i servizi. Sulle spese di gestione degli uffici giudiziari, che passano allo Stato, possiamo recuperare dei soldi ma anche intaccando voci come il piano neve».