Dopo il successo di Syriza, la Spagna attende Podemos
Sull’onda del trionfo ottenuto da Syriza in Grecia, gli «indignados» spagnoli di Podemos puntano ad ottenere un primo successo elettorale concreto nelle prossime settimane in Andalusia, dove le elezioni anticipate regionali si svolgeranno il 22 marzo, vista l’ormai impossibile convivenza tra i socialisti del Psoe e i comunisti di Izquierda Unida (Iu).
Per Podemos, che punta a diventare un partito di governo, sarà il primo test dell’intenso anno elettorale 2015, con le amministrative fissate il 26 maggio, le elezioni anticipate in Catalogna il 27 settembre, prima delle politiche d’autunno.
«Siamo pronti a presentarci con una lista unica, come stabilito alla conferenza di Vistalegre», ha rilevato il segretario organizzativo, Sergio Pascual, nell’annunciare che saranno presto convocate le primarie nel partito per scegliere i candidati.
Tra i partiti della sinistra europea, Podemos è forse l’unico ad aver parlato di massimo rispetto per l’intesa di governo chiusa da Tsipras in tempo record con la destra nazionalista anti-austerità, in quanto «sarà realizzata sulla base programmatica di Syriza, onorando gli accordi di Salonicco e il giro a 180 gradi alla politica greca che hanno imposto i cittadini».
L’ampia vittoria di Syriza è stata definita dal segretario generale di Podemos Pablo Iglesias «una magnifica notizia per europeisti, democratici e greci, che finalmente avranno un governo ellenico e non uno delegato di Angela Merkel».
Accompagnato da sei membri dell’esecutivo nell’affollata sede di Podemos, nel quartiere multiculturale di Lavapies, Iglesias ha aggiunto che la vittoria di Tsipras sancisce «il fallimento delle politiche di austerità» e «l’affermazione di un nuovo europeismo». Dimostra che «la sovranità è della gente e non nelle mani del Foro di Davos, della Troika o del Fmi».
Iglesias è rimasto prudente: tutto ciò non garantisce ovviamente la vittoria di Podemos alle politiche del prossimo autunno, perchè «la Spagna non è la Grecia», viste le grandi «differenze territoriali, politiche ed economiche» fra i due paesi. «Ci aspetta un anno molto difficile», ha osservato il leader di Podemos, in cui «dovremo lavorare in un contesto molto diverso da quello ellenico» e «nessuno farà i compiti per noi».
Dalla sua fondazione, circa un anno fa, e dal successivo esordio al Parlamento europeo con 5 eurodeputati, Podemos ha appoggiato il partito di Tsipras col quale condivide idee programmatiche, come la ristrutturazione del debito, oltre che il gruppo all’Europarlamento.
Tuttavia, ha infine assicurato Pablo Iglesias, «la campagna della paura mossa alla vigilia elettorale contro Syriza non si potrà replicare in Spagna, che è la quarta economia dell’Eurozona».
Paola del Vecchio