Dieci parlamentari lasciano Grillo, Pepe riporta i Verdi al Senato
«Abbiamo scelto di ribellarci, siamo un cantiere aperto a chi vorrà partecipare, vogliamo realizzare nel concreto il progetto di cambiamento della classe politica e del Paese».
Lo ha detto Gessica Rostellato, deputata del M5S, nel corso della conferenza stampa alla Camera per annunciare la fuoriuscita di dieci parlamentari dal Movimento.
Si tratta di Tancredi Turco, Walter Rizzetto, Aris Prodani, Samuele Segoni, Mara Mucci, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato e il senatore Francesco Molinari.
I deputati, come sottolinea Rostellato lamentano una «mancanza di sistema di partecipazione, un’assenza insopportabile di trasparenza nei processi decisionali, mancato rispetto delle espulsioni. Il nostro tempo è il futuro. C’è un’impossibilità nel rispondere al nostro mandato territoriale vogliamo fare qualcosa che serve ai cittadini e non a qualcuno.
Noi siamo contro la vecchia politica e alla nuova che mostra subito di adeguarsi alla vecchia: il movimento doveva essere un mezzo non un fine, noi vogliamo rispondere al mandato che ci cittadini ci hanno dato, vogliamo evitare che un despota per difendere i suoi interessi possa ricattare deputati liberi. Non abbiamo alcuna paura e resteremo qua».
Per i dieci parlamentari «prima di tutto e prima di tutti vengono i cittadini, non certo il tatticismo della vecchia politica. C’erano due strade da percorrere: quella comoda e sicura dell’indifferenza e quella che abbiamo scelto, difficile, complicata ma giusta, difendere i valori nei quali crediamo, una strada complicata per dire basta. Non si può tenere congelato il 25% dei voti per interessi personali - ha concluso Rostellato - siamo cittadini che hanno creduto in uno vale uno senza gerarchie verticali e a un certo punto non abbiamo più creduto a certi slogan “siete circondati”, “apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno”».
Frattanto, il senatore ex Cinque stelle Bartolomeo Pepe aderisce ai Verdi. Una «giornata importante», l’hanno definita i co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli e Luana Zanella: «Un nuovo inizio, visto che dal 2008 non siamo in Parlamento». «L’inizio di una voce forte che sarà accompagnata dalle battaglie - hanno sottolineato Bonelli e Zanella - dalla nostra capacità di iniziativa politica e dalla ricostruzione della soggettività politica dei Verdi che avrà grande impulso dalla assemblea fondativa di metà marzo».
«Non sfugge a nessuno il momento significativo, anche perché i Verdi e Green Italia sono impegnati in una importante opera di unificazione che vedrà a metà marzo la nascita di un nuovo soggetto ecologista italiano. Il fatto che insieme a noi ci sia una voce importante dell’ecologismo italiano, in particolare campano come Pepe, dà l’idea della scommessa del nuovo soggetto politico ecologista: che vuole entrare subito nel merito del dibattito politico e istituzionale che non si deve limitare solo alle riforme o alla elezione del Capo dello Stato ma deve entrare molto di più nel merito dei temi ambientali e di crisi ambientale».
Un’adesione, quella del senatore Pepe, che Bonelli spera non sia l’unica. Da qui il suo appello «ad altri parlamentari anche ex Cinque stelle, affinché siano protagonisti di un progetto politico che possa consentire in Italia di avere la forza ecologista necessaria. Bartolomeo è stato il primo che ha fatto questo passaggio ma speriamo ce ne possano essere altri». «Pepe - ha ricordato Bonelli - è stato uno dei primi ad uscire dai Cinque Stelle. Si è sempre occupato di ecomafie. Per ben quattro volte era stato scelto per andare in ecomafia, per quattro volte ha vinto elezioni, sempre annullate, a quel punto ha deciso di uscire dai Cinque Stelle».
Nato in una terra che il problema dell’ambiente lo conosce bene, la Campania, Pepe ha sottolineato in conferenza stampa che «difesa ambientale significa tutela della salute. Deve diventare un impegno dello Stato laddove la salvaguardia dell’ambiente diventi oltre che tutela anche opportunità».