New York paralizzata per la bufera di neve che non arriva
Svegliandosi questa mattina, gli abitanti di New York City hanno potuto vedere dalle finestre delle loro abitazioni una città fantasma, ricoperta da uno strato di diversi centimetri di neve e con le strade pressoché deserte. Ma hanno anche tirato un sospiro di sollievo, la nevicata «storica» annunciata dai meteorologi non c’è stata e il divieto di circolazione a tutte le auto private imposto alle 23 della notte scorsa è stato revocato oggi alle 7:30.
In altre zone della costa Est del Paese e nel New England l’allerta rimane però comunque alta, altre nevicate sono attese nelle prossime ore, in particolare in Connecticut, Rhode Island, Maine e Massachusetts, dove molte migliaia di persone sono anche rimaste senza elettricità.
Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha annunciato che la metropolitana e gli altri servizi torneranno presto alla normalità. Anche Wall Street lavorerà come ogni giorno. Problemi potrebbero potrebbero però esserci ancora a Long Island, dove la nevicata è stata più intensa, e ha invitato a mantenere alta la cautela, perchè «le strade sono ancora pericolose». Tuttavia, ha detto, «la tempesta è stata finora meno distruttiva di quanto previsto».
Il divieto di circolazione è stato revocato anche in diverse contee dello Stato e in 21 contee del New Jersey.
A New York era scattato un sostanziale «coprifuoco», per evitare al massimo rischi e disagi causati dall’annunciata tempesta di neve che evidentemente ha solo lambito la Grande Mele. Fermi anche i mezzi pubblici, con i bus rientrati nei parcheggi e la chiusura delle linee della metropolitana. E chiusi tutti i collegamenti stradali tra Manhattan e il New Jersey, dal George Washington Bridge ai due tunnel sotto il fiume Hudson (il Lincoln Tunnel e l’Holland Tunnel).
«Una cosa mai vista», commentano sulle tv americane annunciando i disagi previsti anche per il trasporto aereo, paralizzato per molte ore.
Alla fine, decine di milioni di persone lungo la costa nord orientale degli Stati Uniti si aspettavano, chiusi in casa, una bufera di neve «storica», ma le temute forti precipitazioni non sono arrivate e la perturbazione è stata ridimensionata dai servizi meteo. Gli esperti avevano previsto una bufera che avrebbe portato da circa 60-90 centimetri di neve e raffiche di vento fino a 120 chilometri orari. Nelle prime ore di oggi gli stessi servizi hanno ridimensionato gran parte delle loro previsioni: nel peggiore dei casi si arriverà a mezzo metro di coltre bianca, in altri a poche decine.
In Italia, intanto, da domani prevista una perturbazione che dovrebbe portare neve fino in pianura al Nord e nubifragi intensi al Sud. «Nel complesso si registrerà un calo delle temperature che le porterà leggermente sotto la media del periodo», spiega Giampiero Maracchi, docente di climatologia all’Università di Firenze, sottolineando che non si tratta di un evento eccezionale.
Nell’area prealpina orientale e dolomitica il cielo dovrebbe annuvolarsi già domattina e le nevicate, deboli, cominciare nel pomeriggio.
Venerdì sono previste precipitazioni sempre di scarsa intensità, mentre sabato dovrebbe a tratti ricomparire il sole, con un repentino calo delle temperature.