Renzi ai suoi: "Berlusconi non vuole un Pd al Colle"

"L'identikit disegnato nelle consultazioni è stato di un difensore della Carta, un politico quasi per tutti tranne Fdi e una personalità che abbia un'interlocuzione internazionale": è quanto il premier e segretario Pd Matteo Renzi avrebbe detto poco fa all'assemblea dei parlamentari del suo partito, riferendo l'esito degli incontri di ieri con le altre forse politiche.

"Con Forza Italia abbiamo avuto un incontro civile, non vogliono qualcuno con una storia militante nel nostro partito, ma noi non possiamo accettare veti", avrebbe aggiunto il premier, secondo quanto riferito da alcuni deputati.
E ancora: "Sono contraente del patto del Nazareno e lo rivendico. Il capo dello Stato lo abbiamo fatto sempre con Fi ma questo non significa che prendiamo il loro nome. Domani (alla prima votazione, ndr) dobbiamo decidere se andare sulla proposta della scheda bianca che per me continua ad essere la migliore ma decidiamo insieme". Così Matteo Renzi, a quanto si apprende, rinvia a domani nell'assemblea dei deputati Pd la decisione finale su come votare nelle prime tre votazioni. Dobbiamo chiudere entro il fine settimana e contemplare anche la domenica ma spero che non ce ne sia bisogno".

Diversi esponenti del partito, interpellati dai giornalisti, questa mattina e ieri sera hanno parlato di "situazione fluida". Per parte sua, l'ex premier e leader Dc Ciriaco De Mita, intervistato poco fa da Radio Popolare, critica il metodo fin qui seguito da Renzi e in particolare l'intenzione di presentare un nome secco e l'insistenza sul voto decisivo alla quarta tornata, quella di sabato, quando basterà la maggioranza assoluta (nelle prime tre servono invece i due terzi dei grandi elettori).

Nella minoranza Pd c'è chi auspica apertamente che il movimento Cinque stelle fin da domani annunci che voterà per Romano Prodi, mettendo così i democratici nelle condizioni di votare l'ex leader dell'Ulivo scombinando gli eventuali accordi con Forza Italia contenuti nel patto del Nazareno.

Fra poco si terrà il testa a testa tra Renzi e Berlusconi che potrebbe rivelarsi decisivo oppure aprire nuovi scenari di incertezza, specie se il numero uno di Forza Italia intenderà alzare la posta per ritrovare un ruolo di maggiore protagonismo sulla scena politica, dopo mesi di lavoro prevalentemente dietro le quinte con i vari accordi siglati nel Patto con la segreteria Pd.

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