La giunta Rossi: basta dirigenti provinciali a vita e via se sbagliano

«Non ci saranno più incarichi a vita ma personale dirigenziale appositamente selezionato ed è previsto che l'incarico possa essere revocato in presenza di una valutazione negativa». Lo ha detto oggi Ugo Rossi commentando Il disegno di legge approvato oggi dalla Giunta provinciale sulla riforma della dirigenza provinciale. Tra le novità anche l'obbligo della formazione e la possibilità e la possibilità di revocare l'incarico in presenza di una valutazione negativa. Più facile, infine, per i giovani diventare dirigenti.

LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL DISEGNO DI LEGGE

Modalità di accesso
Per accedere alla qualifica di dirigente, nell’ambito di una procedura mista fra corso e concorso, oltre alle competenze tecniche, teoriche e pratiche relative all’ambito di competenza, saranno richieste anche attitudini legate alla capacità di direzione e di orientamento al risultato, nonché la conoscenza del contesto socio-istituzionale (in particolare del sistema autonomistico). L’amministrazione spingerà molto per un sistema di accessi dove il personale interno si metta in gioco con gli esterni. In quest’ottica, alla possibilità di ricorrere in maniera più limitata alla sostituzione con personale interno, è stato affiancato l’assorbimento provvisorio da parte di altro dirigente in attesa di copertura del posto da parte di titolare.
Più spazi per i giovani
E' prevista la possibilità che giovani con alto potenziale, valutato positivamente con le migliori tecniche ad oggi conosciute nel campo del reclutamento di personale, possano accedere al concorso da dirigente prescindendo, almeno in parte, dal requisito della mera anzianità di servizio.
Non più incarico a vita 
Si passa da una necessaria corrispondenza fra qualifica e incarico ad una corrispondenza solo eventuale fra questi due momenti. Il dirigente valutato negativamente può infatti essere messo a disposizione per un periodo di tre anni, in posizione di staff, senza la retribuzione di risultato. A tale riguardo nel ddl sono stati cristallizzati i numeri della dirigenza che devono essere non superiori al 2,4% della dotazione di personale in servizio al 31.12.2014. Allo stesso modo è previsto il numero massimo di strutture organizzativa pari a 10 dipartimenti, direzione generale, avvocatura e 55 servizi più le agenzie che saranno coperte in relazione ad un fabbisogno approvato ciclicamente dalla Giunta provinciale in relazione all'uscita di personale ove la struttura non venga soppressa o accorpata.
Mobilità 
Costituisce strumento ordinario di gestione delle figure dirigenziali, iscritte all’albo, la mobilità interna (fra strutture) ed esterna (verso gli enti pubblici strumentali) anche nel rispetto delle norme anticorruzione per le strutture a maggior rischio. E’ prevista anche la possibilità di mobilità verso il privato. 
Carriera manageriale e professionale
Separazione fra la carriera manageriale e quella professionale: è previsto, nell’ambito di contingenti fissati dalla giunta provinciale, l’incarico di professional per il personale di categoria D che dimostri conoscenza approfondita di tematiche di assoluto rilievo per l’Amministrazione.
Formazione
Ora diventa obbligatoria (prima non lo era) con assegnazione di crediti formativi.
Valutazione
Viene ribadito che la valutazione costituisce un presupposto fondamentale per il conferimento dell’incarico.

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