Veneto, l'insidia Tosi sulla rielezione di Zaia
Continua nella Lega Nord il braccio di ferro che vede il sindaco di Verona, Flavio Tosi, contrapporsi alla linea sostenuta dal segretario nazionale Matteo Salvini e il governatore dal Veneto Luca Zaia.
«Se si vuole battere Renzi, non si può vincere solo come destra, ma ci vuole il centro e anche la destra», ha detto in merito alle divergenze, che potrebbero sfociare in una sua candidatura alla presidenza della Regione in vista del voto di maggio. «Avere tanti voti non basta», ha spiegato Tosi aggiungendo che «anche Grillo ne ha tanti, però non serve averli e basta. I voti servono per riuscire a costruire qualcosa di nuovo e alternativo rispetto a Renzi. Altrimenti poi rischi che quei voti non servano a nulla».
«Bisogna - ha aggiunto Tosi - essere concreti: meno propaganda, meno slogan e cercare di ottenere dei risultati».
«In un progetto politico alternativo bisogna anche guardare quelle che sono le prospettive di confronto politiche nazionali e internazionali. Basta guardare l’esempio della Grecia e la fine che sta facendo Tsipras. Vince le elezioni, promette che esce dall’euro; promette una serie di cose e adesso sta trattando con l’Europa cercando di negoziare condizioni diverse.
Che è quello che dovrebbe fare l’Italia, ovvero negoziare condizioni diverse.
Anche questo è un tema sul quale confrontarsi e su questo ci si parlò all’epoca della segreteria di Roberto Maroni ed eravamo stati chiari».
Matteo Salvini ha replicato a Tosi dai microfoni di Radio Padania: «Ipotizzare di candidarsi contro Zaia o di metterlo in difficoltà non mi sembra utile in questo momento. Se ci sono litigi da fare, li si faccia nelle sedi opportune e poi si trovi un accordo e si vada a vincere. Io spero che Zaia e Tosi trovino l’accordo e poi andiamo a ragionare di temi concreti. Non è il momento di litigare.
Parto dal presupposto che situazioni locali si sistemino a livello locale, ma metto i puntini sulle i a sostegno dei militanti».
«Quando Tosi - ha proseguito Salvini - dice che non sa se verrà alla manifestazione di Roma, girano le palle non a Matteo Salvini ma al segretario della Lega Nord a nome dei militanti. Non è possibile. È una mancanza di rispetto che non posso lasciar passare, perchè quando ci sono militanti che ci rimettono del loro, non è concepibile che un dirigente della Lega o un eletto dica che non sa se viene».
Per il segretario della Lega, oltretutto, «Luca Zaia è un patrimonio per i veneti ma non solo per i veneti, rimettere in discussione la sua rielezione significa fare un favore alla sinistra. È una sciocchezza».
A sua volta, Tosi ha replicato: «Con Salvini ci sono sicuramente delle distanze. Poi in politica certe volte le distanze si riescono a colmare, certe volte no. Tutti vogliono vincere in Veneto, però ci vogliono linearità, coerenza e rispetto per le persone. Nessuno favorisce nessuno», ha concluso riferendosi alle «accuse» del segretario leghista secondo il quale una candidatura del sindaco alla presidenza del Veneto favorirebbe la candidata del centrosinistra, Alessandra Moretti, al momento parecchio indietro nei sondaggi. A insidiare il probabile vantaggio di cui oggi gode il presidente uscente non è, però, soltanto l'insidia possibile rappresentata dal rivale politico veronese: c'è anche una convivenza non semplice fra la Lega Nord e il resto del centrodestra che sostiene l'attuale giunta del Veneto.