Vitalizi, nuovo round in Tribunale ma la prossima udienza è in luglio
Prosegue il contenzioso civile sul taglio ai vitalizi d'oro. Dopo la prima udienza della settimana scorsa davanti al giudice Anna Mantovani, ieri sono stati trattati altri quattro ricorsi davanti al giudice Roberto Beghini. Il magistrato aveva in carico in totale 15 ricorsi, diventati 14 dopo la rinuncia di Arnold Tribus. I fascicoli sono stati poi suddivisi in tre gruppi.
Prosegue il contenzioso civile sul taglio ai vitalizi d'oro. Dopo la prima udienza della settimana scorsa davanti al giudice Anna Mantovani, ieri sono stati trattati altri quattro ricorsi davanti al giudice Roberto Beghini. Il magistrato aveva in carico in totale 15 ricorsi, diventati 14 dopo la rinuncia di Arnold Tribus. I fascicoli sono stati poi suddivisi in tre gruppi.
Ieri il giudice Beghini ha fissato la prossima udienza per il 16 luglio data entro la quale le parti - gli ex consiglieri da un lato e Regione e Consiglio regionale dall'altra - presenteranno le loro memorie.
In questo caso però il giudice non ha invitato le parti ad affrontare solo la questione della giurisdizione, cioè se la competenza sia in capo al Tribunale ordinario (come sostengono gli ex consiglieri) oppure alla Corte dei conti (come ritiene la Regione e come ha sin qui stabilito il Tar di Trento). Davanti a Beghini saranno trattate subito tutte le questioni giuridiche sollevate dai ricorsi.
In totale sono 63 le cause pendenti, suddivise tra tre diversi magistrati. È probabile però che almeno sul fronte della competenza intervenga, in tempi abbastanza rapidi, una decisione del Tribunale valida per tutti i procedimenti aperti.
La complessità della questione è data anche dal fatto che non tutte le cause civili sono uguali. I motivi posti a sostegno dei ricorsi sono diversi, tranne alcune questioni generali e comuni a tutti come la competenza e l'eccezione di incostituzionalità sollevata su alcune norme introdotte dalle leggi regionali 4 e 5 dell'11 luglio 2014 che hanno dato un taglio sostanziale ai vitalizi.
Il numero maggiore di contenziosi riguarda il tema dell'«attualizzazione»: cioè la cifra riconosciuta a chi accettava la decurtazione del vitalizio in cambio di una somma calcolata in base a parametri relativi all'aspettativa di vita e al tasso di sconto.
Poi c'è il gruppo di ex consiglieri che ha mantenuto il vitalizio, ma con un taglio del 20% che non è stato digerito. Il terzo gruppo di ricorrenti sono ex consiglieri ed ex parlamentari che non hanno accettato il limite di 9.000 euro in caso di cumulo tra vitalizio regionale e parlamentare.Infine c'è un drappello di vedove che contesta il taglio del 20% a cui si somma un 8% della quota di solidarietà.
Cgil, Cisl e Uil si sono costituite in giudizio per affiancare la Regione rafforzando le ragioni della restituzione degli anticipi ricevuti dai consiglieri.