Usa, nello Utah torna il plotone d'esecuzione
Mancano i veleni per l’iniezione letale e gli Stati degli Usa che ancora praticano le esecuzioni capitali si aggrappano ai più sinistri metodi del passato alla ricerca di alternative per dar corso alle condanne a morte
Mancano i veleni per l’iniezione letale e gli Stati degli Usa che ancora praticano le esecuzioni capitali si aggrappano ai più sinistri metodi del passato alla ricerca di alternative per dar corso alle condanne a morte. Lo Utah tornerà alla fucilazione dopo che il governatore Gary Herbert, un repubblicano, ha firmato la legge che prevede di uccidere i condannati con una pallottola al cuore nel caso in cui l’iniezione fosse impossibile per mancanza di farmaci.
Lo stato dei mormoni aveva abbandonato la fucilazione oltre un decennio fa, consentendola solo ai detenuti condannati prima dell’entrata in vigore della legge che l’avessero chiesta esplicitamente. Con otto uomini nel braccio della morte, lo Utah ha esaurito le scorte di medicinali usati per uccidere. E l’ultima esecuzione praticata, nel 2010, è stata proprio la fucilazione di un detenuto, Ronnie Lee Gardner, condannato prima che il plotone di esecuzione venisse accantonato per legge.
L’iniezione letale potrebbe avere dunque i giorni contati. In attesa che quest’estate la Corte Suprema decida sul ricorso di detenuti dell’Oklahoma, perfino il Texas, lo stato che mette a morte più condannati all’anno negli Stati Uniti, sta per finire i farmaci. Altri stati hanno cambiato i protocolli, sperimentando sostanze e dosaggi che in Oklahoma e Ohio hanno portato allo spettacolo scioccante di prolungate agonie.
E c’è chi quindi scava nel passato: se il Wyoming, altro stato del vecchio West, il parlamento locale valuta se seguire la strada dello Utah, in Alabama è stata varata una legge che farà uscire dai magazzini «Yellow Mama», la sedia elettrica abbandonata da un un decennio, se la Corte Suprema dichiarerà incostituzionale l’iniezione letale. Con quali chance di successo di fronte a nuovi test giudiziari non è chiaro: «Avvocati di tutta l’America cominceranno a raccogliere prove per dimostrare che è orribile veder friggere persone su una sedia elettrica», ha commentato Sharon Dolovich, professore di diritto alla University of California di Los Angeles.
C’è poi l’Oklahoma, stato in testa a tutti negli Usa per numero di esecuzioni pro capite, dove la sedia elettrica è già il metodo alternativo, seguito dalla fucilazione, se l’iniezione letale dovesse essere abbandonata. Un parlamentare statale repubblicano, Mike Christian, ha intanto lanciato la controproposta dell’asfissia a base di azoto: «Non serve il medico. È più pratica e efficiente”, ha spiegato senza scomporsi, sostenendo che in confronto alle camere a gas tradizionali che usano il cianuro - quelle dei lager nazisti, per intendersi - respirare l’azoto porterebbe a una ipossia indolore “simile a quella dei piloti quando un aereo vola troppo in alto».