Attentato di Tunisi, il commando era pronto a farsi esplodere

«Abbiamo evitato una catastrofe peggiore poiché i due terroristi indossavano giubbotti esplosivi al Semtex, di provenienza generalmente militare, che hanno portato dalla Libia». Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’interno tunisino Najem Garshalli parlando del sanguinoso blitz che ha concluso l’attacco nel museo del Bardo di Tunisi. Gharsalli ha anche negato con forza l’esistenza di un documento che avrebbe dovuto mettere in guardia contro un possibile attentato al Bardo.

L’ideatore dell’attacco al museo del Bardo il 18 marzo scorso è un tunisino di nome Mohamed Amine Guebli, ha precisato il ministro. Nel complesso, 23 terroristi implicati nell’attentato sono stati arrestati, tra loro c’è anche una donna.

Le 23 persone arrestate hanno legami con l’organizzazione terroristica Ansar Al Sharia e con il gruppo Okba Ibn Nafaa, diretto dall’algerino super ricercato Lokman Abou Sakher.
Il gruppo del Bardo era formato da quattro sottogruppi incaricati dell’organizzazione, dell’esecuzione, del sostegno logistico e della preparazione della fuga dopo l’attentato. Con l’attacco, i terroristi miravano esplicitamente a colpire l’economia turistica del Paese, secondo il governo tunisino.

Resta ancora in fuga il terzo componente del commando dell’attentato, Maher Bin Al-Moulidi Al-Qaidi, ricercato assieme ad altri terroristi, tra cui due marocchini e un algerino. Lo ha dichiarato il ministro, secondo il quale Al-Qaidi si recò in Libia per esercitarsi e fornì le armi agli altri due uomini entrati nel museo e poi abbattuti dalle forze speciali nel museo. Questi due avevano kalashnikov, granate e giubbotti imbottiti di Semtex (plastico).

Frattanto, i consiglio dei ministri tunisino, presieduto dal premier Habib Essid, ha approvato il testo del disegno di legge contro il terrorismo e il riciclaggio di denaro che sarà trasmesso domani al Parlamento per l’approvazione definitiva. Lo ha annunciato il portavoce del governo Ahmed Zarrouk, specificando che la nuova legge determina una categoria certa di fattispecie dei crimini terroristici, pur rispettando gli standard internazionali in termini di rispetto dei diritti umani.

La legge contiene anche nuove norme punitive e a tutela dei testimoni che denunceranno i reati. Si tende in questo modo a una maggiore collaborazione della popolazione nella denuncia di comportamenti illeciti. Intenzione della legge anche creare fattispecie giuridiche per le quali sarà competente un tribunale speciale, oltre alla creazione di commissione nazionale antiterrorismo.

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