Permessi sindacali, la Provincia taglia le ore
La norma voluta lo scorso anno dal governo Renzi per «razionalizzare» l’attività sindacale all’interno della pubblica amministrazione comincia a produrre i primi effetti anche in Trentino.
Detto che il verbo «razionalizzare» utilizzato dall’esecutivo, è pesantemente contestato dai sindacati, il dato di fatto è che la norma, recepita dalla Provincia con la Finanziaria 2015 ha ridotto i «distacchi» teorici (poi capiremo il perché dell’aggettivo) da 30 a 23. In pratica, da quest’anno ci sono 7 persone in meno pagate dalla Provincia che lavorano per i sindacati (secondo la versione delle organizzazioni dei lavoratori) o - per dirla con la giunta - 7 persone in più pagate con i soldi pubblici che lavorano per la collettività.
Oltre ai distacchi, da quest’anno - come stabilisce la delibera approvata nei giorni scorsi dall’esecutivo di Piazza Dante - ci sono regole nuove per i permessi dei delegati interni. Cioè le ore - aggiuntive ai distacchi - che ogni organizzazione sindacale in base alla propria rappresentatività ha a disposizione per fare attività con i propri «rappresentanti interni».
Se fino all’anno scorso ogni dipendente del comparto autonomie locali e sanità aveva a disposizione 71 minuti all’anno per ogni dipendente in servizio, ora questo «budget» è sceso a 67. Per la scuola il taglio è da 63 a 57. Quattro minuti in meno sembrano pochi, ma moltiplicati per ogni funzionario provinciale dei due comparti fanno una bella cifra. Considerando poi che parte di questi minuti vengono utilizzati per aumentare il contingente di «distacchi», l’effetto finale è che rispetto all’anno scorso c’è un taglio effettivo di altre 4 persone pagate dalla Provincia che lavorano per il sindacato.
Traducendolo molto banalmente, potremmo dire che di fatto l’ente pubblico con le stesse spese per il personale dell’anno scorso ha 11 dipendenti effettivi in più.
«Io - spiega Gianpaolo Mastrogiuseppe della Funzione pubblica Cgil - questo accordo non l’ho firmato proprio perché preferivo avere a disposizione un buon numero di monte ore per l’agibilità dei delegati piuttosto che accumulare persome in distacco permanente». In effetti la contrattazione, come spiega la delibera provinciale, è stata portata avanti con Cisl - Fp, Uil - Fpl e Fenalt che «hanno fatto pervenire all’Apran la richiesta di fruizione cumulata dei permessi sindacali al fine della costituzione di ulteriori distacchi sindacali per il Comparto Autonomie locali, individuando nel 25 per cento la percentuale di riduzione del contingente dei permessi. Per effetto di tale richiesta, per l’anno 2015 il contingente complessivo dei permessi sindacali per il comparto risulta pari a 50 minuti annui per dipendente». Insomma, si passa da 71 a 50 minuti effettivi di attività sindacale annua per dipendente.
«Il governo ha messo in campo queste misure per limitare l’attività sindacale sbandierando i risparmi - attacca Mastrogiuseppe - ma nessuno ha mai spiegato che i numeri sono diversi, perché i sindacati si sono sempre “autoregolati”, non utilizzando mai tutte le ore a disposizione»