Province ordinarie, mobilitazione contro tagli a personale e servizi
«Si sono riuniti in assemblea, sono scesi in piazza, hanno inscenato dei flash mob. Informato e sensibilizzato i cittadini. Oggi i lavoratori delle Province e delle Città metropolitana hanno in massa partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale indetta da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl e diretta a Governo e Regioni, dietro le parole ‘Ripartiamo dal vià». È quanto rendono noto le tre organizzazioni sindacali con una nota congiunta.
L’iniziativa è stata promossa, viene ricordato, «per denunciare il rischio concreto che corrono i servizi offerti ai cittadini, nonché l’occupazione e il salario dei lavoratori coinvolti, alle prese con un caotico processo di riordino. Dopo la grande manifestazione dell’11 aprile scorso, sono scesi così ancora una volta in piazza con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini del rischio di tenuta dei servizi e dell’occupazione e del reddito dei lavoratori di Province e Città metropolitane.
Così come per chiedere a governo e Regioni di aprire il confronto su un percorso vero di ridisegno delle reti territoriali dei servizi pubblici che coinvolga lavoratori e cittadini». Le sigle della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ricordano che oggi i lavoratori «hanno denunciato dal nord al sud del Paese, nelle piazze reali e virtuali (dietro l’hashtag #SenzaProvince), il rischio concreto che corrono a pochi giorni dal prelievo di un miliardo di euro dalle casse delle province, previsto dalla legge di Stabilità, e delle misure previste ancora ufficiosamente nel decreto enti locali.
Per questo motivo hanno messo al centro una chiara rivendicazione: imporre alla politica l’adozione di una serie di impegni vincolanti che mirino alla salvaguardia dei servizi offerti ai cittadini, alla garanzia del lavoro e del reddito per i lavoratori. Il combinato disposto del prelievo e le anticipazioni sul dl enti locali stanno determinando una situazione di pre-dissesto, cancellando i servizi e compromettendo il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali.
Perciò, hanno rimarcato oggi le federazioni di categoria che continueranno la mobilitazione, serve una riforma seria che riorganizzi le funzioni relative a territorio, cultura, formazione, impiego, manutenzione scolastica, turismo, viabilità, sicurezza, servizi sociali, agricoltura. E un piano di utilizzo e valorizzazione delle professionalità - concludono - che garantisca tutele salariali e occupazionali per tutti i lavoratori».