Comunità di valle, Upt e Patt fanno il pieno di presidenti
Ciascuno ha interpretato la legge a modo suo e il risultato nella presentazione dei candidati alla presidenza di 14 Comunità di valle e delle liste a loro sostegno è che non c'è un filo conduttore né un criterio unico, che consenta di districarsi in una competizione elettorale che non coinvolge i cittadini ma è riservata agli amministratori. E quest'ultimi ultimi, più che da una visione politica comune, sembrano essersi fatti guidare principalmente da una logica spartitoria, contate le poltrone a
disposizione e il peso dei rispettivi municipi.
Si voterà il 10 luglio e il dato forse più significativo scorrendo candidature e liste è la presenza di molte più sfide a due di quelle che si attendevano. In alcuni casi, come in Vallagarina, la candidatura di Franca Bellorio, ex assessore di Ala, contro Stefano
Bisoffi (Upt), assume una connotazione più politica di altre. Bisoffi, presidente uscente del centrosinistra autonomista, pensava di avere campo libero dopo l'accordo che si era costruito con tutti i sindaci, compreso il "civico" Valduga di Rovereto, all'insegna della scelta «istituzionale» e non politica per la distribuzione di tutti i posti. Ma la Lega nord e anche i giovani della Bussola di Ala e altre forze di opposizione sono riusciti a rompere le uova nel paniere perché alla lista di Bellorio andrà per legge il 30%
dei posti.
Qualcosa di simile è accaduto in Alta Valsugana, dove al candidato dei sindaci, l'autonomista Pierino Caresia (Fornace), si contrappone Renato Tessadri, consigliere comunale di minoranza del Patt a Pergine, che unisce le minoranze (non di centrosinistra) di vari comuni sostenuto anche da esponenti del Pd. Comunque vada il Patt sa che avrà il presidente. Le minoranze si sono organizzate anche nell'Alto Garda con Emanuela Lorenzi dell'«Altra Riva» contro il candidato Upt, Mauro Malfer, nome proposto dai sindaci.
I mal di pancia nelle Giudicarie rispetto alla scelta di Giorgio Butterini (Upt) si sono concretizzati intorno alla candidatura di Giuseppe Bonenti sostenuto da «dissidenti» di Patt, Pd e Upt. In Val di Fiemme invece i municipi si sono divisi, con sette comuni a sostegno di Giovanni Zanon di Tesero e gli altri con Fabio Vanzetta (sindaco di Ziano), con Valfloriana che addirittura si è chiamata fuori. Anche nel Primiero si registra una frattura fra Comuni con Mezzano che presenta Lino Zeni nella cui lista compare il presidente uscente Cristiano Trotter (Upt) contro Roberto Pradel sostenuto dai sindaci del nuovo comune Primiero-S. Martino. In Paganella dove sembrava esserci un'autostrada per Gabriele Tonidandel (Upt) è spuntata la candidatura dell'ex sindaco di Molveno, Paolo Nicolussi, così come in Rotaliana all'uscente Gianluca Tait, sostenuto dai sindaci, si contrappone il candidato di minoranza Danilo Dalla Brida, nato da un'intesa tra Patt e Upt, che sembra porsi a complemento e completamento dell'altra. Lo stesso si vede in Bassa Valsugana dove oltre all'unico nome del Pd, Attilio Pedenzini, sostenuto dalla maggioranza dei sindaci c'è la candidatura del sindaco di Castelnuovo, Ivano Lorenzin. Maggioranza e minoranza saranno presenti anche nella Comunità degli Altopiani Cimbri con la sfida tra Nicoletta Carbonari, appoggiata dai tre sindaci e Andrea Giacca.
Guideranno la Comunità senza opposizione, invece: Guido Redolfi (Patt) in val di Sole; poi Silvano Dominici (Patt) in val di Non, così nella Valle dei Laghi come candidato dei sindaci c'è l'assessore di Vezzano, Attilio Comai, che ha fatto fuori l'uscente Luca Sommadossi (Pd), troppo libero rispetto alla nuova logica della gestione della Comunità in mano ai Comuni. Infine, in Val di Cembra c'è il sindaco di Grumes (paese che si è fuso con Valda, Faver e Grauno), Simone Santuari (Upt).
Guardando solo l'etichetta politica, comunque, il pieno di presidenti lo fanno Patt e Upt, che sono i partiti con il maggior numero di sindaci. Il Pd rimane quasi a bocca asciutta: può consolarsi solo con la candidatura di Pedenzini in Bassa Valsugana.