Malesia, in mutande sul Kinabalu: turisti accusati di aver causato un sisma
I quattro giovani turisti stranieri accusati di essersi spogliati sulla cima del monte Kinabalu, in Malesia, a fine maggio, pochi giorni prima di un terremoto che ha causato 18 morti provocato - secondo i residenti - proprio dall’atto irrispettoso del gruppo verso una montagna considerata sacra sono stati oggi rinviati a giudizio. I 4 - due sorelle canadesi, una ragazza britannica e un giovane olandese - si sono dichiarati colpevoli di atti osceni in luogo pubblico e rischiano ora tre mesi di reclusione.
Consegnatisi alle autorità tre giorni fa, gli accusati si sono ripetutamente scusati per avere offeso la sensibilità della popolazione locale.
Al contempo, il padre della britannica Eleanor Hawkins (23 anni) ha definito «uno scemo» un altro giovane canadese che faceva parte del gruppo, e che distribuendo le foto sui social media ha contribuito alla diffusione dello «scandalo».
La polizia malesiana sta ancora cercando altri sei stranieri parte della foto incriminata, che ritrae il gruppo in mutande sul Kinabalu.
Non è chiaro se siano già riusciti o meno a lasciare il Paese.
Il terremoto del 5 giugno, di magnitudo 5.9, ha causato 18 morti tra gli scalatori del picco alto oltre 4 mila metri.