Gli editori dei giornali contro il progetto di Poste italiane di distribuire i quotidiani a giorni alterni
«È necessaria la massima attenzione da parte delle istituzioni europee a garanzia della funzione del servizio postale universale e della regolare distribuzione della stampa in Italia. Il progetto di Poste italiane di recapitare la corrispondenza, e con essa i giornali agli abbonati, a giorni alterni nel 65% dei Comuni contrasta con la stessa normativa della Ue e non rientra nell’ambito delle deroghe consentite».
Il presidente della Fieg, Maurizio Costa, ha così commentato la presentazione da parte di David Sassoli, eurodeputato Pd e vicepresidente del Parlamento europeo, di un’interrogazione prioritaria alla Commissione europea su «Distribuzione alterna della posta e Diritto all’informazione», dove si legge come il progetto di Poste Italiane presentato all’Agcom neghi di fatto l’accesso all’informazione quotidiana ai cittadini di 5.296 comuni italiani, in violazione di quanto sancito dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue e dalle direttive comunitarie, e in cui si chiede un intervento della Commissione stessa.
«Il progetto proposto contrasta - ha ricordato Costa - con la previsione del servizio postale universale, di cui Poste italiane è la società affidataria, che garantisce a tutti i cittadini la possibilità di fruire di un servizio di pubblica utilità, indipendentemente da fattori come il reddito o la collocazione geografica, e anche con la direttiva europea sul mercato dei servizi postali che prescrive la distribuzione a domicilio della posta, e quindi dei giornali agli abbonati, almeno 5 giorni a settimana. Alcune deroghe sono previste, ma solo in circostanze o condizioni geografiche eccezionali. Gli editori italiani rinnovano la richiesta all’Agcom di respingere il progetto di Poste italiane, evitando anche il rischio dell’apertura di una procedura d’infrazione contro l’Italia».