Grecia, nuovo sondaggio: referendum in bilico
Quando mancano due giorni al voto, un nuovo sondaggio conferma un elettorato greco diviso quasi perfettamente a metà tra il sì, opzione per la quale premono le diplomazie europee, Italia compresa, e il no nel referendum di domenica sugli accordi con i creditori internazionali, ritenuti non accettabili del governo.
Secondo un rilevamento della società Alco per il quotidiano Ethnos, i sì sarebbero al 44,8% mentre i no si attestano al 43,4%. Gli indecisi scendono all'11,8%.La spaccatura e la quasi totale parità è confermata anche da un sondaggio commissionato da Bloomberg all'Università della Macedonia, per il quale il No è al 43% e il Sì al 42,5. Gli indecisi sono il 14,5%. Il margine di errore è del 3%.
"Il giorno dopo il referendum sarò a Bruxelles e un accordo sarà firmato", ha detto ieri sera il premier greco Alexis Tsipras in un'intervista alla tv Antenna, assicurando che la firma di un'intesa arriverà entro 48 ore dal voto.
Tsipras ha spiegato che con la vittoria del noci sarà una "soluzione sostenibile" per la Grecia. "Questo accordo può essere il cattivo accordo che ci propongono o uno migliore: più forte è il 'nò, migliore sarà l'accordo", ha detto. In caso contrario, se vincesse il sì il premier greco ha spiegato che avvierà "le procedure previste dalla Costituzione" per fare in modo che la proposta delle istituzioni (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) diventi legge. In questo scenario, Tsipras ha detto che non metterà la sua "poltrona" al di sopra gli "interessi della nazione", suggerendo che potrebbe dimettersi.
Decisione, quest'ultima, già anticipata dal il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis: "Se vince il sì, rassegnerò le dimissioni. Mi fare tagliare la mano piuttosto che firmare un accordo ingiusto come questo", ha detto ieri.
Stasera, frattanto, è attesa la sentenza del Consiglio di Stato sul'ammissibilità o meno del quesito referendario proposto dal'esecutivo di Atene.