Marò: l'Italia si appella al Tribunale internazionale del diritto del mare
Il Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo ha confermato oggi che l’Italia ha presentato una «richiesta per misure cautelari in base all’articolo 290 della Convenzione dell’Onu sul diritto del mare (Unclos)» relativamente alla contesa con l’India sull’incidente che ha coinvolto i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. L’istanza sottoposta ieri da Roma contiene due richieste. La prima è che l’India «si deve astenere dal prendere o eseguire ogni misura giudiziaria o amministrativa» contro i due Fucilieri di Marina e «dall’esercitare ogni forma di giurisdizione» a proposito dell’incidente della petroliera Enrica Lexie.
Secondariamente, «l’India deve prendere ogni misura necessaria ad assicurare che le restrizioni sulla libertà, sicurezza o movimento dei Fucilieri siano immediatamente rimosse in modo da permettere al sergente Girone di viaggiare e rimanere in Italia e al sergente Latorre di rimanere in Italia» per tutta la durata del procedimento alla Corte di Arbitrato dell’Aja.
L’articolo 290 della convenzione Unclos, invocato dall’Italia, è relativo alle «misure cautelari» e prevede che «se una controversia è stata debitamente sottoposta ad una corte od un tribunale», l’Itlos «può prescrivere qualsiasi misura cautelare che giudica appropriata in base alle circostanze per prescrivere i diritti rispettivi delle parti in controversia o per impedire gravi danni all’ambiente marino, in pendenza della decisione definitiva».
Secondo l’articolo 90 del regolamento del tribunale, conclude la nota, «è previsto che il Presidente fissi la data per l’udienza orale al più presto». La data sarà comunicata «nei prossimi giorni» con un comunicato stampa.