«Itea, altri 10 punti per i residenti»
L'assessore provinciale agli enti locali e all'edilizia pubblica, Carlo Daldoss, ha annunciato la volontà della giunta provinciale di modificare il regolamento per l'assegnazione degli alloggi Itea attribuendo un punteggio di ulteriori 10 punti (1 all'anno per un massimo di 10 anni) per la residenza continuativa nel territorio della stessa Comunità di valle o nello stesso comune nel caso di Trento. Questi 10 punti si aggiungono ai 25 punti - al massimo - che oggi si possono avere per la residenza (1,5 punti all'anno) in Trentino. La novità è stata annunciata dall'assessore Daldoss in quarta commissione del consiglio provinciale in occasione dell'apertuta della discussione di un disegno di legge proposto da Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino) con cui si mira appunto a modificare il testo di legge per introdurre non solo un punteggio per la residenza in Trentino ma anche per gli anni di residenza del comune nel quale si trova l'alloggio assegnato e punteggi aggiuntivi per chi ha la residenza da oltre 10 anni.
«Il testo - ha spiegato Fugatti - introduce nella legge criteri più stringenti in modo da assegnare un punteggio più alto a chi ha la residenza nel territorio della nostra provincia da più di 10 anni». Fugatti lamenta che nelle graduatorie si assiste a «una sorta di discriminazione verso i trentini che in molti casi vedono indietreggiare la loro posizione in lista a favore di nuclei famigliari stranieri molti dei quali in Italia da pochi anni». Per motivare la posizione contraria della giunta al disegno di legge del consigliere d'opposizione, sostanzialmente l'assessore Daldoss ha preannunciato una modifica del regolamento attuativo della legge che di fatto va nella stessa direzione di quanto previsto dal disegno di legge Fugatti.
«Oggi - ha detto Daldoss - il regolamento prevede 1,5 punti per ogni anno di residenza con un massimo di 25 punti complessivi. La proposta della Giunta prevede di portare la residenza in provincia di Trento a un punto per ogni anno fino ad un massimo di 25 punti, ma aggiungendo 10 punti (1 all'anno fino ad un massimo di 10) per la residenza continuativa nella stessa comunità di valle, in modo a favorire la permanenza. Questo - ha concluso l'assessore - aprirà un po' la forbice tra chi è residente in Trentino da più tempo e chi lo è da meno». Secondo l'assessore dunque non serve un disegno di legge «condivisibile nelle intenzioni», perché basteranno queste modifiche al regolamento da parte della giunta. La quarta commissione ha concluso prevedendo di effettuare le audizioni sul disegno di legge di Fugatti in occasione della prossima seduta.