Marino e la carta di credito «Spese per Roma ma restituirò»
Il sindaco di Roma Ignazio Marino pagherà di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma. Lo si apprende da fonti del Campidoglio. Il sindaco rinuncerà anche alla carta di credito intestata al Comune. L'ennesima bufera sul primo cittadino sta di nuovo alzando la tensione politica nella capitale, ma al momento lo stesso Pd sembra frenare sull'ipotesi di spingere per le dimissioni del sindaco, anche perché un eventuale ritorno alle urne a breve potrebbe rivelarsi assai complicato per il centrosinistra a guida renziana.
La volontà di pagare di tasca propria tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma è stata annunciata dal sindaco Marino durante la riunione di giunta che si è tenuta nel pomeriggio di ieri. Successivamente, in una nota, ha ricordato di essere stato lui "a mettere on line tutti gli atti di cui si parla in queste ore. Dopo gli anni opachi e neri è la mia amministrazione ad aver portato trasparenza. Faccio questo gesto per i romani, non per chi mi attacca. Ma ora voglio che Roma guardi avanti, guardi all' impegno per il Giubileo, ai cambiamenti necessari perché i cittadini vivano meglio in una città più moderna e accogliente". "Guardo all'obiettivo giubilare, all'anno che si apre in anticipo l'8 dicembre e che si chiuderà a fine novembre del 2016. È una sfida - ha aggiunto - che Roma, con lo sforzo di tutti i cittadini e con il concorso del governo, saprà vincere. Da due anni c'è il tentativo di sovvertire la scelta democratica dei cittadini. Io continuerò sulla strada del cambiamento e gli stessi cittadini giudicheranno".
"In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell'interesse della città. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome". Così Marino a proposito della sua decisione di pagare di tasca propria le spese fatte con al carta di credito del Campidoglio.
"Ho già dato mandato alla Ragioneria di calcolare questa stessa notte al centesimo le spese di rappresentanza pagate con la carta di credito e domattina staccherò l'assegno per l'intera cifra", ha aggiunto Marino. Nella cifra sono compresi, ha precisato il sindaco "quei 3.540 euro investiti nella cena con il mecenate Usmanov, arrivata alla fine di una serie di incontri che hanno portato nelle casse del Campidoglio due milioni di euro: è grazie a quelle risorse che stiamo restaurando, tra l'altro, la fontana del Quirinale. La mia decisione mette un punto, e adesso basta polemiche. Dato che alcuni hanno deciso di investire la Procura di questa vicenda, saranno i magistrati a ristabilire la verità".
"#marinodimettiti e Roma subito al voto!". Lo scrive Beppe Grillo sul suo profilo twitter dopo la conferenza stampa indetta a Montecitorio da deputati e consiglieri del M5s sulle spese di rappresentanza del sindaco.