Reddito di garanzia gli assegni più magri
Il tetto al reddito di garanzia introdotto dalla Provincia fa sentire i suoi effetti. Anche se i numeri di chi accede al sostegno provinciale sono stati in aumento tra 2012 e 2014, l'entità media dell'assegno si è ridotto di molto. Tanto che la spesa della Provincia è passata dai 18 milioni di euro circa del 2012 ai 14 milioni di euro del 2014. Resta, invece, stabile l'esborso delle Comunità di valle per il cosiddetto reddito di garanzia sociale, ossia quello che viene assegnato a chi è in disoccupazione per oltre 24 mesi e deve passare, prima di riceverlo, per una verifica degli assistenti sociali. I trentini tornano poi a superare gli extracomunitari nel ricevere il sostegno: erano il 42% contro il 53% nel 2012, sono il 48% (3.175) contro il 46% (2.709) nel 2014. Anche perché molti con la crisi hanno lasciato il Trentino. I dati sono quelli forniti dall'assessore provinciale Luca Zeni in risposta a una interrogazione di Maurizio Fugatti della Lega Nord.
Beneficiari in aumento, costi a rischio.
Nel 2012 era stata introdotta la prima e più importante modifica dei criteri sul reddito di garanzia, dopo l'avvio della misura di sostegno contro la povertà e l'esclusione sociale tre anni prima, nel 2009. Tre anni fa, a livello di soggetti che hanno avuto accesso al reddito di garanzia, il numero complessivo era stato di 5.742, mentre l'esborso per le casse della Provincia era stato di 18,6 milioni di euro. L'aiuto medio assegnato a ciascuno dei beneficiari era arrivato a quota 3.240 euro circa.
Il tetto per ridurre l'esborso.
Nel 2013, alla luce del trend di crescita dei soggetti che hanno fatto richiesta e avuto accesso al reddito di garanzia, si è intervenuti con una modifica delle regole introdotta dalla giunta provinciale che ha portato a 950 euro mensili massimi il valore del sostegno. In precedenza si arrivava anche a circa 1.400 euro al mese con altri aiuti. Anche perché già nel 2013 il numero di beneficiari era salito tanto, facendo superare quota 6.500 alle persone che hanno ricevuto l'assegno, e facendo temere un incremento ulteriore di risorse da impegnare sul capitolo del reddito di garanzia.
Nel 2014 sostegno in calo del 25% sul 2012.
Il taglio dei contributi massimi ha fatto sentire già i suoi effetti nel corso del 2013, con una riduzione sul 2012 delle cifre erogate. Ancora maggiore è stata la riduzione dell'esborso per le casse provinciali nel corso del 2014. In questo caso, con 6.342 beneficiari, la cifra complessiva del reddito di garanzia erogato è stata pari a 14 milioni di euro, circa il 25% in meno sul 2012, anche se il numero di beneficiari del 2014 sia aumentato del 10,4% rispetto a due anni prima. Il sostegno medio assegnato al singolo beneficiario, quindi, è calato dai circa 3.240 euro del 2012 a quota 2.205 circa.
Finte assunzioni per avere l'aiuto.
Per quanto riguarda il fenomeno delle assunzioni (supposte non effettive) per poter accedere al reddito di garanzia, l'Agenzia provinciale per l'assistenza, spiega Zeni, «è a conoscenza di una trentina di casi che sono stati sottoposti ad alcune verifiche amministrative nei mesi passati». L'Agenzia ha riscontrato «una decina di casi irregolari, nei confronti dei quali saranno avviate le procedure di revoca dei contributi erogati».
Zeni: trentini non discriminati.
Fugatti aveva anche chiesto se i trentini fossero discriminati rispetto agli stranieri: «Sul punto della discriminazione di trattamento patita dai "trentini", esso è privo di qualsiasi fondamento in quanto tutti i cittadini, a prescindere dalla loro cittadinanza, che richiedono l'accesso a prestazioni assistenziali sono soggetti alla medesima normativa».
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