«Non ci facciamo servire da un nero» La cameriera manda via i clienti razzisti
«Il rispetto è il primo mattone su cui far crescere qualsiasi tipo di rapporto, lavorativo o di amicizia»: così Laura Cioetto, una studentessa di Montagnana, spiega il gesto che l'ha spinta a invitare due anziani clienti del bar del centro del paese in cui fa la cameriera a uscire dal locale dopo che questi si erano rifiutati di farsi servire da un collega di colore. Una azione, come sottolinea il gruppo Facebook «Montagnana 2.0, parliamone...» del quale fa parte la ragazza, accolta dai concittadini con grande favore al punto da farle ricevere sul posto di lavoro vari mazzi di fiori come segno di apprezzamento.
L'episodio è accaduto qualche giorno fa nel locale. A prendere le ordinazioni di una anziana coppia era stato un cameriere di pelle nera che vive in Italia sin dall'infanzia. «Non vogliamo essere serviti da una persona di colore» avrebbero affermato i due. A dar manforte al giovane è stata proprio Laura, che ha risposto per le rime: «Potete pure andare via, qui non serviamo clienti razzisti».
La notizia ha fatto in breve il giro del Paese grazie alla pagina Facebook che conta più di 1.400 iscritti. Facendo piovere nelle braccia della giovane mazzi di fiori come tangibile ringraziamento per il gesto.
«Per quanto riguarda ciò che è accaduto, vorrei che passassero solo i bei valori che ci stanno dietro - dice Laura - al di là di me, del ragazzo o dei due signori protagonisti del fatto. Alla base di tutto ci deve essere il rispetto per ogni persona, sia essa un nostro conoscente, parente o un perfetto sconosciuto». E aggiunge: «Sarebbe stato bello restare nell'anonimato ma in una piccola cittadina com'è Montagnana era quasi impossibile...».
Infatti, fra i commenti nel gruppo Facebook c'è anche quello di chi fa notare quanto faccia notizia una cosa che dovrebbe essere normale: il rifiuto del razzismo.
Successivamente, ieri sera, Laura ha annunciato nel suo profilo Fb che preferisce non rilasciare altre dichiarazioni: «Dato il veloce dilagare della notizia che, involontariamente, mi ha visto protagonista, mi trovo costretta a ribadire il mio pensiero. Di tutta la faccenda, che tra l'altro è già stata abbastanza "gonfiata", vorrei che venissero messi in risalto solo il rispetto per gli altri e la dignità di ogni essere umano in quanto tale. Credo che questi non siano valori da strumentalizzare tramite social network o quotidiani. Se l'accaduto può essere d'esempio, ben venga!
Ognuno di noi, nel quotidiano, può fare gesti di "coraggio e umanità", senza essere nella prima pagina di un giornale.
Detto questo, non intendo rilasciare altre dichiarazioni».