Olivi critica gli Schützen che attaccano Rossi e il Patt «È triste, vogliono piegare la Provincia al loro credo»
«Che tristezza leggere degli Schützen che dopo aver esplicitato (a dire la verità non ce ne era bisogno) di aver posto il loro "esercito elettorale" al servizio del Patt, oggi vorrebbero vedere le istituzioni piegarsi alla tutela della loro parte come se gli Alpini non fossero una cellula costituente della nostra autonomia. Questo è il Trentino che non vogliamo».
Così il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi sul suo profilo Facebook in merito alla polemica che vede gli esponenti dei cappelli piumati contro il presidente Rossi. In particolare il comandante Paolo Dalprà, parlando a Castello Tesino in occasione dell'arrivo delle reliquie del beato Carlo I, è stato durissimo nei confronti del Patt e del suo massimo esponente.
«Alle ultime elezioni è venuto a chiederci il voto, ma se non cambia idea sull'adunata degli alpini a Trento nel 2018 niente sarà più come prima».Sulla questione è intervenuto anche Aldo Rossi, già vice coordinatore regionale di Forza Italia Trentino, che ha definito «una subdola quanto viscida azione, palesemente ricattatoria, nei confronti del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi», quella del comandante Paolo Dalprà.
Lo stesso Aldo Rossi avverte che, a suo dire, «gli Schützen non sono degli innocui, simpatici e variopinti gruppi folkloristici che si esibiscono in allegre feste paesane, sparando a salve con le loro carabine, ma costituiscono dei veri e propri gruppi armati». Proprio su questo ha inviato una proposta di mozione in Parlamento nella quale chiede di istituire una commissione d'inchiesta per chiarire e «giustificare» il possesso di armi da guerra da parte degli Schützen del Trentino Alto Adige; di procedere all'immediato disarmo di tutte le Compagnie Schützen del Trentino Alto Adige e infine di fare rimuovere le croce poste dagli Schützen sulle cime delle montagne del Trentino Alto Adige nel corso del 2015.
Tornando alla polemica Dalprà-Rossi, il primo non si è detto contrario alle adunate degli alpini in generale.
Il problema è la data, il 2018. La proposta dei cappelli piumati, per l'anniversario, era di spostare il luogo da Trento a passo Vezzena e fare una celebrazione comune senza nessun vessillo ma solo con la bandiera dell'Europa.