Crediti agevolati per ristrutturare la casa La Provincia e le banche ci mettono 30 milioni
Per uscire dalla crisi dell'edilizia la Provincia mette in campo una ripresa dei lavori pubblici, che dopo il minimo toccato nel 2015 dovrebbero risalire oltre i 150 milioni di euro, la nuova legge sugli appalti, che semplifica le procedure e favorisce le imprese locali, ma anche una nuova importante iniziativa per rilanciare il rinnovo degli immobili e in particolare la riqualificazione energetica delle abitazioni, con la nascita di un fondo di credito rotativo misto Provincia-banche, che potrebbe avere la dimensione di 30 milioni annui e che garantirebbe mutui a tassi sostenibili ai condomini.
Lo spiega l'assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi dopo il rapporto Cresme che ha fotografato la caduta del comparto delle costruzioni: mezzo miliardo di volume d'affari perso in dieci anni (da 2,5 a 2 miliardi), contrazione degli appalti pubblici, col minimo di 82 milioni l'anno scorso, frenata delle ristrutturazioni dopo il picco del 2011-2012 sostenuto dalla manovra anticrisi della Provincia.
In Trentino sono 200 mila le abitazioni private con più di 40 anni di vita che andrebbero riqualificate. «Quest'anno metteremo in campo azioni finanziarie sulla riqualificazione energetica, a partire dall'anticipazione sulle agevolazioni nazionali - sottolinea Gilmozzi - Abbiamo creato un coordinamento con Habitech, il distretto energia e ambiente. Per le case singole lavoriamo a una proposta dei soggetti gestori dell'energia, mentre per i condomini ipotizziamo un fondo rotativo. In sostanza vogliamo rendere sostenibili le spese per la riqualificazione».
Un fondo rotativo in cui la Provincia mette 15 milioni l'anno e le banche altrettanto consente mutui a tassi agevolati, perché la partecipazione pubblica abbassa gli interessi, che permettono ai condomini di pagare la riqualificazione energetica diluita nel tempo invece che tutta insieme. L'operazione potrebbe mettere in moto lavori per decine di milioni l'anno.
Per quanto riguarda invece gli appalti «in questa fase i fondi li abbiamo concentrati sui Comuni e l'anno scorso ci sono state le elezioni - afferma Gilmozzi - È stato quindi un anno improduttivo, ma già a fine 2015 e all'inizio di quest'anno ci sono segnali di forte ripresa. Stanno uscendo appalti della Provincia, a febbraio finisce il contenzioso sulla variante di Cles, per la Loppio-Busa siamo partiti con la nuova progettazione». Sui lavori previsti a Riva del Garda, Gilmozzi ha risposto ieri a Nerio Giovanazzi nel question time in consiglio provinciale: 26,3 milioni per il Polo congressuale (inizio lavori a fine anno per 32 mesi), 17 milioni per il Polo fieristico (inizio lavori a primavera 2017, durata 22 mesi), 1,4 milioni per il Palavela (inizio entro l'anno, durata 110 giorni).
In tutto si dovrebbero superare i 150 milioni di appalti. «Aiuterà la nuova legge sui lavori pubblici - sostiene Gilmozzi - che semplifica le procedure, concentrando le verifiche sull'impresa vincitrice e valutando la rilevanza delle eventuali omissioni».