Oggi al voto 40mila trentini per le fusioni di 33 comuni
Si sta votando, in queste ore, in 33 comuni trentini (urne aperte fino alle 21 di stasera), i cui cittadini sono chiamati ad esprimersi su 11 processi di fusione. Complessivamente gli elettori chiamati alle urne nei referendum consultivi, nei 33 comuni, sono 37.324 a cui si aggiungono 3.177 elettori residenti all’estero.
Nel caso di Predaia e San Michele all’Adige, si tratta di referendum per aggregare Sfruz e Faedo.
Unica la situazione per Malé Val di Sole: qui la consultazione è aperta anche a Cavizzana e Terzolas perché sono stati i cittadini a volere con forza i referendum.
Affinché il referendum sia valido, occorre che in ogni Comune partecipi almeno il 40% degli aventi diritto al voto e le fusioni saranno possibili se in ogni comune i voti favorevoli saranno la maggioranza di quelli validamente espressi. Gli elettori residenti all’estero, pur avendo diritto al voto, non saranno computati per la determinazione del numero dei votanti necessario per la validità del referendum. Lo spoglio delle schede avverrà subito, alla chiusura dei seggi.
I precedenti insegnano che i referendum possono fallire sia per mancanza del quorum in uno dei Comuni che per la prevalenza dei no. Nel dicembre 2014 a Malosco la fusione fu bocciata per tre soli voti negativi. Oggi i cittadini di questo Comune sono chiamati un’altra volta alle urne per entrare a far parte del nuovo Comune Alta val di Non.