Clima e malattie croniche Disastro al rallentatore
La denuncia dell’Organizzazione mondiale della sanità
Cambiamento climatico, resistenza agli antibiotici e aumento delle malattie croniche, quali diabete, cancro e malattie cardiache e polmonari, sono dei «disastri slow motion» che, se non controllati, «rischiano di arrivare ad un punto di non ritorno, oltre cui i danni saranno irreversibili». L’avvertimento arriva da Margareth Chan, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), all’apertura dell'edizione numero 69 dell'Assemblea mondiale della Salute in corso a Ginevra.
«Il mondo ha compiuto molti progressi contro hiv, tubercolosi, malaria e polio - ha detto - ma le recenti epidemie di Ebola, Mers-Cov, Zika e febbre gialla segnalano il ritorno di minacce per la salute da infezioni emergenti o ri-emergenti che il mondo non è preparato ad affrontare».
Ormai sono poche «le minacce alla salute che rimangono confinate a livello locale - ha continuato Chan - e poche possono essere gestite dal settore sanitario da solo».
Il panorama della salute globale al momento viene modellato da tre disastri «slow motion»: il cambiamento climatico, la resistenza agli antibiotici e l’aumento delle malattie croniche, che sono i principali killer a livello globale. «Non disastri naturali, ma creati dall’uomo - ha accusato - e dalle sue politiche che antepongono l’interesse economico al benessere delle vite umane e del pianeta». Senza controllo, questi disastri possono raggiungere il punto critico oltre cui il danno prodotto sarà irreversibile.