Sanders costa troppo Lo dice il Washington Post
Il Washington Post fa le pulci a Bernie Sanders, che potrebbe ancora infastidire Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca. Si parla delle primarie democratiche. Sanders è considerato l'antagonista "socialsita" all'interno del partito dell'attuale presidente Barack Obama.
Il quotidiano racconta che la campagna di Bernie Sanders è una batosta per i contribuenti americani. Anche se Hillary Clinton è ufficialmente la candidata democratica alla presidenza, il senatore del Vermont non ha ancora gettato la spugna, ed è quindi un «candidato attivo» e come tale (come Hillary) usufruisce della protezione dei servizi segreti. Tradotto in costi, vuol dire una spesa di circa 38mila dollari al giorno.
Una schiera di agenti segue Sanders in tutti i suoi spostamenti e staziona davanti alla sua abitazione a Burlington, in Vermont. È previsto, inoltre, che i costi per la sua protezione siano ancora più alti durante la convention democratica di Filadelfia, il mese prossimo.
Sanders «è in una sorta di purgatorio politico - ha spiegato Mary Anne Marsch, stratega democratica -. Ha la percezione di essere ancora in corsa per la presidenza ma in realtà non lo è». Secondo il suo entourage, Sanders vuole sfruttare fino alla fine il grande successo di consensi ottenuto e farlo contare all’interno del partito.
«A seconda di quanto ci riuscirà - ha detto il manager della sua campagna Jeff Weaver - è possibile che l’endorsement per Hillary Clinton arrivi prima del 25 luglio, il giorno dell’inizio della convention democratica».