Il Papa: in Europa i muri sono nei cuori delle persone
«Oltre ad alcuni muri visibili, si rafforzano anche quelli invisibili, che tendono a dividere» l’Europa, muri «nei cuori delle persone», «fatti di paura e di aggressività, di mancanza di comprensione per le persone di diversa origine o convinzione religiosa», «muri di egoismo politico ed economico, senza rispetto» per vita e dignità delle persone.
Lo denuncia il Papa nel messaggio alla rete ecumenica «Insieme per l’Europa», riunita a Monaco nei giorni del post-Brexit e della eterna emergenza migranti.
I cristiani, riflette papa Francesco, sono chiamati a «far fiorire i frutti del Vangelo, frutti germogliati dalle radici cristiane, che da oltre 2000 anni nutrono l’Europa». Il videomessaggio del Papa è rivolto ai partecipanti a «Insieme per l’Europa», riuniti a Monaco dal 30 giugno al 2 luglio per il loro terzo Congresso, intitolato quest’anno «Incontro, riconciliazione, futuro».
L’incontro, la cui manifestazione conclusiva si svolge nel pomeriggio nella Karlsplatz di Monaco di Baviera, ha radunato movimenti, comunità, opere e iniziative cristiane, circa 1700 persone di 200 sigle, da 40 paesi, tra cattolici, evangelici, anglicani, ortodossi e membri di chiese libere. «Insieme per l’Europa» è nata nel 1999 per impulso di Chiara Lubich, con l’obiettivo della unità dei cristiani - «unità possibile, non utopia», ha ricordato a Monaco Maria Voce, alla testa dei Focolarini dalla morte della Lubich.
Oltre al Papa, ha inviato un messaggio anche il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I.
Papa Francesco dunque invita a «mettersi insieme per affrontare con vero spirito europeo le problematiche del nostro tempo», osserva che «l’Europa si trova in un mondo complesso e fortemente in movimento, sempre più globalizzato e perciò sempre meno eurocentrico», e per questo chiede il «coraggio di dire: abbiamo bisogno di un cambiamento», e di chiedersi se l’«immenso patrimonio europeo, permeato di cristianesimo, appartiene a un museo, oppure è ancora capace di ispirare la cultura e di donare i suoi tesori all’umanità intera».
Lambendo alcune delle problematiche da lui già segnalate sia nei discorsi a Strasburgo che in occasione del conferimento del premio Carlo Magno, papa Francesco auspica una società civile europea capace di «lavorare in rete per l’accoglienza e la solidarietà verso i più deboli e svantaggiati, per costruire ponti, per superare conflitti dichiarati o latenti». «Insieme per l’Europa», crede papa Bergoglio, ha «l’obbiettivo chiaro di tradurre i valori base del cristianesimo in risposta concreta alle sfide di un continente in crisi».