Migranti: Frontex prepara degli "stress test" sulle frontiere della Ue

Dopo il via libera del Parlamento europeo, Frontex si prepara a cambiar pelle e a trasformarsi nella nuova guardia costiera e di frontiera europea. Fra i poteri che avrà la nuova agenzia, ci sarà anche quella di effettuare delle valutazioni di vulnerabilità sugli Stati membri, per «sottolineare gli eventuali punti deboli delle frontiere» esterne «e capire come gestirli», spiega il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri. In una prima fase, l’agenzia effettuerà delle analisi "pilota" sui Paesi che si offriranno volontari, per stabilire nei dettagli la metodologia da seguire. «Sono sicuro che il vero valore aggiunto di questo sistema è che l’agenzia, dopo aver fatto l’analisi, sarà capace d’identificare un pacchetto di misure operative in modo da migliorare la capacità degli Stati membri di compiere i propri doveri alle frontiere esterne», sostiene Leggeri. «Collettivamente, questo renderà l’Ue più forte per assicurare il buon funzionamento delle frontiere esterne e il ritorno a Schengen, come indicato dalla Commissione Ue» aggiunge.

L’obiettivo è quello di effettuare i primi test pilota in autunno e, se gli Stati membri si rifiuteranno di eseguire quanto suggerito, si potrà anche arrivare alla sospensione di Schengen. «Frontex si sta preparando ad adempiere al suo nuovo mandato - continua Leggeri - la nuova agenzia sarà costruita su Frontex. Il nome cambierà, ma sarà di fatto la stessa entità».

L’adozione finale del testo approvato settimana scorsa dal Parlamento Ue, sul quale gli Stati hanno già raggiunto un accordo politico, arriverà probabilmente fra settembre e ottobre, una volta ricevuto il via libera finale del Consiglio Ue e superate le ultime formalità. Fra i poteri della nuova agenzia ci sarà anche quello di creare una squadra di rapido intervento composta da 1.500 agenti che sarà in grado d’intervenire, su richiesta di uno o più partner Ue, in meno di una settimana. «Per me questo è frutto della lezione che abbiamo imparato lo scorso anno, quando ho chiesto agli Stati membri di fornire nuove guardie di frontiera ma loro non sono stati capaci di farlo» afferma Leggeri, sottolineando che qualsiasi operazione dovrà rispettare i diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo.

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