Disordini e rissa in piazza Dante: arresti, denunce ed espulsioni
Due arresti, una persona espulsa e otto indagate per lesioni aggravate: è il bilancio di polizia e carabinieri in merito ai disordini con rissa, in piazza Dante, il 12 e 13 giugno scorsi
Squadra mobile e carabinieri di Trento, nel corso delle indagini hanno identificato tutti i componenti del gruppo che ha causato i disordini di domenica 12 giugno in piazza Dante.
Il primo risultato, dopo i due arresti conseguenti ai successivi fatti del 13 giugno, si è avuto con l’accompagnamento presso il centro identificazione di Torino e l’espulsione dal territorio nazionale disposti dal Questore D’Ambrosio nei confronti di un cittadino tunisino, considerato dagli inquirenti uno dei protagonisti più attivi degli scontri di domenica 12.
Carabinieri e polizia, dopo aver esaminato i numerosi video e sentito i testimoni, hanno ricostruito interamente i fatti, identificando il gruppo di 8 persone di magrebini, di cui alcuni minori, autori delle violenze.
Gli investigatori nel corso delle indagini, dopo aver accertato che non si trattava di rissa, ( per mancanza dei presupposti di legge: gruppi contrapposti che manifestano la reciproca volontà aggressiva) ma, bensì, di un’aggressione nei confronti di alcuni cittadini nigeriani, che hanno presentato querela per lesioni aggravate nei confronti dei loro aggressori, hanno dettagliatamente individuato nei comportamenti dei singoli le relative responsabilità penali e conseguentemente segnalato i fatti all’autorità giudiziaria.
Come è noto, nell’immediato, la prima attività è stata quella di individuare coloro che erano stati i promotori delle violenze, proprio perché, nelle more delle indagini, v’era l’urgenza di fermare un eventuali altri episodi.
In ragione di tale assunto il primo provvedimento è stato, per l’appunto, quello di espellere dal territorio dello Stato uno dei responsabili. Attività questa, come disposto dal questore, che proseguirà anche nei prossimi giorni, con l’accompagnamento ai Cie per l’espulsione dal territorio nazionale, nei confronti di coloro che sono coinvolti in episodi di violenza e criminalità.