Terrorismo, primo incriminato a Rouen Aveva il video di giuramento all'Isis dei killer
Mentre i cattolici di Francia sono stati invitati ad osservare «una giornata di digiuno e preghiera» in omaggio a padre Jacques Hamel la giustizia ha iscritto questa sera nel registro degli indagati un ragazzo di 19 anni. In casa sua, nei giorni precedenti all’attentato, venne ritrovato il video di giuramento all’Isis realizzato da Abdel Malik Petitjean, uno dei due assalitori di Saint-Etienne-de-Rouvray.
I
l ragazzo di 19 anni come i due attentatori - Petitjean e Adel Kermiche - venne fermato il 25 luglio, alla vigilia della strage nella chiesa di Santo Stefano, nel quadro di un’altra indagine dell’intelligence transalpina. In casa sua e sul suo telefono cellulare erano stati scoperti, prima ancora che Kermiche e Petitjean passassero all’azione, un video in cui quest’ultimo prestava giuramento ai terroristi dello Stato islamico promettendo «un’azione violenta».
Intanto, a 72 ore dal massacro, due persone, tra cui la sorella di Petitjean, sono state rilasciate. Oltre al diciannovenne incriminato i fermati nel quadro del’indagine avviata dall’antiterrorismo dopo l’attentato sono tre: il sedicenne nato in Algeria condotto in commissariato già martedì scorso e fratello del ventiseienne Adel Baoun, l’amico di Adel Kermiche riuscito a giungere nei feudi del Califfato con i documenti di quest’ultimo. Qualcuno non esclude che sia proprio questo altro Adel ad aver coordinato se non pilotato l’assalto dei due da lontano ma per ora si tratta di pura ipotesi. Gli altri fermati sono un francese trentenne legato all’entourage familiare di Petitjean e un richiedente asilo siriano fermato ieri in un centro di accoglienza di Cusset, nel dipartimento dell’Allier, non lontano da Lione.
«La fotocopia di un passaporto siriano è stata ritrovata nell’appartamento di Adel Kermiche a Saint-Etienne-du-Rouvier e gli inquirenti cercano di capire se si tratta dello stesso individuo», rivela una fonte vicina all’inchiesta citata da Le Point. Gli inquirenti si chiedono se ci sia un suo possibile coinvolgimento nell’attacco. È attualmente sotto interrogatorio presso il posto di polizia giudiziaria di Clermont. Tra l’altro, in una procedura distinta su una filiera siriana, un altro individuo schedato con la ‘S’ dei radicalizzati a rischio è stato interrogato oggi dalle forze dell’ordine. Si tratta di un ventenne che si recò in Turchia a inizio giugno in compagnia di Petitjean prima di essere rispedito a casa dalle autorità turche.
Inoltre, dalle analisi dei telefoni cellulari sembrerebbe che Petitjean abbia raggiunto Kermiche a Saint-Etienne-du-Rouvier già tre giorni prima dell’assalto. L’ultima notte, rivelano alcune fonti, ha dormito in tenda nel giardino di fronte alla casa del compagno di sangue. Anch’egli era schedato con la ‘s’ dal 29 giugno scorso. Quindici giorni prima, il 10 giugno,si era recato in Turchia dove era rimasto 24 ore riuscendo poi a rientrare indisturbato in Francia. Il ragazzo venne segnalato agli 007 francesi dall’intelligence di Ankara. Ma stando alla versione parigina quell’avviso è arrivato soltanto a fine mese, troppo tardi per permettere di fermarlo in tempo. A disposizione degli 007 transalpini c’era solo una foto segnaletica a cui in quella pazza corsa contro il tempo non si è riusciti ad abbinare un nome.