Trento, paralisi in Comune: altro rinvio Mellarini (Upt): «La giunta va azzerata»
Arrivati al dunque, ovvero nel giorno in cui il sindaco Alessandro Andreatta avrebbe dovuto annunciare alle forze politiche della maggioranza la sua soluzione per superare l'impasse, torna tutto in alto mare.
A decretare lo stop, suggerendo un supplemento di riflessione per il sindaco, è stata ieri mattina la posizione espressa dal segretario provinciale dell'Upt, Tiziano Mellarini, nell'incontro a tre avuto con i segretari di Pd e Patt, Italo Gilmozzi e Franco Panizza.
Dunque ogni ipotesi di accordo è saltata prima ancora che ci fosse l'incontro con Andreatta per l'ufficializzazione della sua decisione in vista del vertice di coalizione che era previsto per oggi e che è stato rinviato. «Proponiamo al sindaco a questo punto di azzerare tutto - dichiara Tiziano Mellarini - vista la situazione di stallo, che si è venuta a creare. Non si riesce infatti a capire la proposta che fa. E azzerare la giunta vuol dire ripartire dall'inizio. Allora, il Cantiere-Upt aveva indicato al sindaco come criterio di scegliere i due consiglieri più votati della nostra lista, che sono stati Biasioli e Panetta. E ora noi torniamo a dirgli di ripartire da lì. Dipende da lui ricostruire la fiducia nella sua maggioranza e avere la serenità per ben amministrare. Se vorrà fare scelte diverse starà naturalmente a lui decidere, assumendosene la responsabilità, e poi sarà quello che sarà».
Il segretario dell'Upt, oltre a invitare il sindaco a ripartire dal criterio dei voti ricevuti per la scelta degli assessori, rimarca: «E certo non molliamo sulla carica di vicesindaco. Ho sentito che qualcuno ipotizza che possa andare al Pd. Non se ne parla nemmeno. Oggi il vicesindaco è Paolo Biasioli, con i suoi pregi e i suoi difetti, non accetteremo che gli venga tolto questo incarico».
Insomma, il segretario dell'Upt ha voluto anticipare qualsiasi annuncio prima di doversi trovare a dire di non essere d'accordo.
Le ipotesi di soluzione che circolavano nelle ultime ore, con il mini-rimpasto, che avrebbe previsto solo l'uscita dell'assessora autonomista Marika Ferrari per fare entrare Lucia Coppola (Verdi), invitata a liberare il posto di presidente del consiglio comunale per Alberto Pattini (Patt), sono state viste infatti quasi come una presa in giro per quella parte del Cantiere, rappresentata dai consiglieri comunali Salvatore Panetta e Paolo Castelli, lasciati fuori dalla giunta per fare entrare Chiara Maule e che dall'inizio della legislatura per questo stanno tenendo in fibrillazione la maggioranza. Panetta e Castelli sono stati i grandi elettori - sulla città - del nuovo segretario dell'Upt, Tiziano Mellarini, e dunque questi non può permettere che il sindaco Andreatta proponga un riassetto di giunta che lasci a bocca asciutta proprio quella parte politica che aveva sollevato più delle altre la richiesta di un ripensamento.
Ieri, vista la malparata, anche Patt e Pd, comunque, si sono uniti alla richiesta di Mellarini di prendere altro tempo. «Non si è ancora trovata la quadra - dichiara Italo Gilmozzi , segretario provinciale del Pd e assessore comunale, - ma non siamo noi il problema. Come Pd abbiamo solo chiesto al sindaco di confrontarci sui temi che abbiamo posto». Si sa però che anche il gruppo del Partito democratico è tutt'altro che compatto e l'occasione di un azzeramento della giunta sarebbe vista bene da una parte del partito. Così come anche il Patt sarebbe pronto a ricominciare da capo la trattativa, visto che le scelte iniziali erano state un po' subite.
«Anche noi - ricorda Franco Panizza - all'inizio avevamo chiesto al sindaco di mettere in giunta i consiglieri più votati. Poi, visto che servivano due donne avevamo accettato di farci carico della quota rosa, visto che siamo il terzo partito, e il sindaco voleva dare un segnale di novità. Ora, siamo aperti a tutte le ipotesi: rivedere tutto o anche lasciare tutto com'è».
Vista la situazione il sindaco Alessandro Andreatta e i segretari hanno concluso di aver «condiviso la necessità di prolungare la riflessione di qualche giorno in modo da arrivare entro la prossima settimana a una soluzione stabile e duratura».
Ma Andreatta non molla
«Tra martedì e mercoledì prenderò la mia decisione. Il sindaco per legge ha la responsabilità degli assetti di giunta. E sono pronto ad assumermi questa responsabilità per migliorare il progetto di governo per la città con l'obiettivo 2020. Vedo che nessuno mette in dubbio questo, visto che sono un sindaco eletto al primo turno, e le forze politiche vogliono che vado avanti». Alessandro Andreatta prende atto della posizione dell'Upt, ma non sembra aver intenzione di cedere alla richiesta che si trascina dall'inizio della legislatura: sostituire Chiara Maule con Salvatore Panetta, che vuole portarsi dietro l'azzeramento di tutte le scelte prese dal sindaco di testa sua.
Sindaco Andreatta, le sue ipotesi di riassetto sono state stoppate, ora azzererà tutto?
L'azzeramento è una delle sette soluzioni che mi hanno proposto. Mi hanno chiesto qualche giorno per parlarne al loro interno. Non è un rinvio sine die. Chiuderemo la prossima settimana. Ma non parlo ora degli assetti. Io voglio condividere per quanto possibile con le forze politiche, ma tutti sanno che io ho la responsabilità di garante della maggioranza e mi dicono che si atterranno alle mie decisioni.
E dicono che sarà lei ad assumersi anche la responsabilità delle conseguenze delle sue decisioni.
Se avessi seguito ciò che ogni partito ha suggerito, io sarei finito. Devo mantenere la mia autonomia, che non vuol dire seguire percorsi solitari.
Intanto, la crisi si sta trascinando da mesi.
Sì, ma la città non è ferma. Oggi ho contato 70 progetti fatti in 16 mesi in tutti i settori, stiamo attuando il programma. I cittadini sono contenti dei servizi erogati e delle opere fatte.
Lei era pronto a dire alle forze politiche la sua proposta. E ora?
Ho scelto io di aprire la fase di ascolto, ma non ho ancora fatto una proposta di soluzione alle forze politiche. Quello che è certo è che io voglio una squadra affidabile, seria, onesta, coesa, appassionata, generosa e preparata, ovvero pronta a maturare le competenze necessarie. Soprattutto persone capaci, insieme a me, di costruire comunità. Voglio investire sul futuro e fare crescere persone, uomini e donne, che in futuro possano occuparsi della città dopo di me. È il mio sogno.